Camorra, operazione contro clan Sarno: 56 arresti

di Redazione

 NAPOLI. Vasta operazione dei carabinieri del comando provinciale di Napoli contro il clan camorristico dei Sarno, attivo nel quartiere di Ponticelli e in varie zone dell’hinterland partenopeo.

56 le persone arrestate con l’accusa di associazione a delinquere,traffico di droga ed estorsione. Eseguiti anche diversi sequestri.

Scoperto un vasto giro di estorsioni e messo in luce i canali di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, hashish, eroina e cocaina spacciate sulle piazze napoletane gestite dal clan.

Altre tredici ordinanze di custodia cautelare in carcere state sono state eseguite nell’ambito di un’inchiesta sullo scontro tra il clan camorristico dei Sarno e quello dei Mazzarella e dei Beneduce. Le indagini hanno fatto luce su omicidi e tentativi di omicidio avvenuti nell’ambito dello scontro tra i gruppi di camorra, provocati dal tentativo di espansione del clan dei Sarno dal quartiere Ponticelli in altre zone della città e della provincia.

Dall’ordinanza emerge che il boss Ciro Sarno, da poche settimane sottoposto al regime carcerario del 41 bis, ordinava l’omicidio dei suoi avversari dal carcere.

In manette sono finiti personaggi di primo piano, accusati di vari omicidi, come Antonio Bevilacqua, Antonio D’Amico detto “Fraulella” e alleato dei Ricci, Vincenzo Cece detto “‘o Puorco” e Domenico Amitrano. Tra i destinatari dell’ordinanza anche lo stesso boss Ciro Sarno, Giuseppe Sarno detto “‘o Mussillo”, Luciano Sarno, Vincenzo Sarno e Giuseppe Sarno, meglio noto come “Caramella”, tutti già detenuti in carcere.

Tra i destinatari dei provvedimenti anche Marco Ricci, 28 anni, già in carcere, uno dei protagonisti della sparatoria dello scorso 26 maggio, nel quartiere Montesanto, in cui fu colpito e ucciso il giovane romeno Petru Birladeanu, che si trovò sulla traiettoria dei proiettili durante uno scontro tra bande.

Il primo filone investigativo concerne il controllo assoluto della storica roccaforte dei clan, il Rione De Gasperi, e la distribuzione e gestione delle cosiddette piazze di droga nei vari insediamenti di quella zona, tra cui il rione Conogal, l’assistenza mutualistica e legale agli affiliati detenuti, la pressione estorsiva e la disponibilità di armi.

Il secondo filone riguarda l’espansione del clan nelle zone di Napoli centro e dell’area flegrea, in particolare a Pozzuoli, oltre al consolidamento di rapporti stretti con storici gruppi delinquenziali cittadini come la famiglia Ricci, con i fuoriusciti del clan Mazzarella e il clan Longobardi di Pozzuoli.

Al centro di questo secondo filone ci sono gli omicidi e le azioni armate commesse per rafforzare le alleanze e ampliare la propria sfera di influenza e controllo criminale e, inoltre, il ruolo di rilievo assunto all’interno del clan da Vincenzo Sarno.

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