Crisi commercio, Pollini: “Cento negozi chiusi in un anno”

di Nicola Rosselli

Maurizio PolliniAVERSA. “Dal 2008 ad oggi ad Aversa hanno chiuso cento esercizi commerciali. Questo significa che, considerata la presenza di almeno una commessa per negozio, ci sono duecento persone che hanno perso il lavoro.

Se una circostanza di questo tipo si fosse verificata nel settore industriale sarebbero scattati ammortizzatori sociali e proteste. Da noi, invece, nessuno parla, nessuno dice nulla. Eppure Aversa è una città a vocazione commerciale”.

Maurizio Pollini, responsabile provinciale della Confesercenti, aversano, interviene in una situazione che vede il commercio sempre più in crisi. Con via Seggio, una volta la strada dello shopping per antonomasia, ridotta ad un vicolo triste e uggioso anche in piena estate. E lo fa all’indomani della buona riuscita di un’iniziativa del tutto nuova per Aversa, quel “Saldi a mezzanotte”, noto più come mini notte bianca aversana, andata in scena sabato notte, quando gli esercizi commerciali hanno fatto le opre piccole dando il via ufficiale ai saldi di stagione.

“Spaventa – continua Pollini – l’assenza, salvo eccezioni che non lasciano il segno, della politica. Noi stiamo tentando l’esperimento del Centro Commerciale Naturale in sinergia con altre associazioni di categoria, ma l’amministrazione comunale deve fare la propria parte. Non possiamo nascondere la soddisfazione per la nuova approvazione (il precedente era stato rimandato al mittente dalla Regione Campania, n.d.r.) di un piano commercio, avvenuto nella serata di venerdì, che anche se non ci soddisfa dl tutto, è , comunque, un passo avanti”.

Da queste considerazioni il leader provinciale della Confesercenti parte per chiedere all’amministrazione Ciaramella un progetto basato su diversi punti. “Il primo – sottolinea Pollini – deve essere l’abbattimento dei costi, soprattuto per chi investe nel centro storico”. Al secondo posto l’imprenditore aversano mette “una politica che porti maggiore servizi. Se il futuro deve essere quello delle strade centrali senza auto, allora necessita un piano parcheggi serio. Ad esempio, crediamo nella realizzazione di un mega parcheggio per auto sotto il Parco Pozzi. Non è possibile che la Variante, via Diaz e dintorni siano sistematicamente bloccate. Chiediamo una maggiore attenzione in questo senso. In questi giorni leggiamo di un ennesimo rimpasto nell’esecutivo di centro destra. Non riusciamo, in pratica, ad intavolare un discorso serio con un assessore che quest’ultimo non c’è più”. Il terzo punto della scaletta dettata da Pollini guarda alla riscoperta della vocazione turistica di quella che fu la prima Contea Normanna in Italia Meridionale. “I nostri tesori artistici, le cento chiese, la nostra storia, la gastronomia (con i prodotti tipici come la mozzarella, il vino asprinio e la polacca, noti ovunque) devono farci inserire nei circuiti turistici”.

Ovviamente, questo non per mero sfoggio, ma perché l’inserimento significa essere destinatari nuove risorse economiche da attingere attraverso contributi regionali ed europei che possono portare linfa vitale ad un settore ormai completamente asfittico e che spera di rifarsi con i saldi in corso in questo periodo.

Da qui l’appello-conclusione di Pollini che chiude affermando: “Oggi non possiamo non essere delusi. La crisi è reale. Occorre, allora, dare vita ad un percorso unitario tra le associazioni di categoria e l’amministrazione. Primo atto potrebbe essere l’istituzione di un tavolo permanente di concertazione che abbia come obiettivo lo studio e la realizzazione di progetti che guardino alla creazione di servizi e non solo. Non bisogna dimenticare, infatti, la sicurezza del territorio e dei cittadini per consentire di riscoprire la città, i suoi monumenti e il suo antico lustro senza alcun affanno”.

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