Codacons: “La Tarsu va ridotta”

di Redazione

 AVERSA. Il Codacons prende atto che l’amministrazione di Aversa ha provveduto all’acquisto e alla collocazione di 181 nuovi contenitori per i rifiuti solidi urbani, ma sottolinea che la sua azione” tesa a sollecitare gli aversani a chiedere la riduzione della Tarsu continua.

“Perché le motivazioni della nostra azione non cadono, – spiegano dall’associazione in difesa dei consumatori – anzi proprio da questa circostanza prendono nuova forza e ci permettono di affermare che l’ente comunale sarà obbligato ad aderire alla richiesta che stanno avanzando i cittadini. Perché l’acquisto di nuovi contenitori è la prova provata che la carenza o, più spesso, l’assenza dei contenitori era reale e che di conseguenza i cittadini erano obbligati a percorre molto più della distanza fissata dal regolamento comunale relativo alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti. Cosa ancora necessaria in moltissimi casi giacché 181 contenitori non bastano per coprire il fabbisogno della città. Cosicché saranno ancora tanti i cittadini che dovranno effettuare lunghi percorsi notturni (i rifiuti si depositano dopo le ore 20) per depositare i rifiuti e tanti quelli che dovranno lasciarli a terra nei punti prelievo per insufficiente capacità dei cassonetti. Disservizi che il regolamento comunale relativo al pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani prevede vengano compensati con una riduzione della tassa stessa. Infatti al comma 2 l’articolo 7 del regolamento municipale recita: ‘Fermo restando che sono tenuti a conferire i rifiuti urbani interni ed assimilati nei contenitori viciniori, in tale zona la tassa è dovuta: in misura pari al 80% della tariffa, se la distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita non supera 250 metri; in misura pari al 60% della tariffa se la suddetta distanza supera 250 metri e fino a 500 metri; in misura pari al 40% della tariffa per distanze superiori ai 500 metri’. E il comma 4 dell’articolo 7 dello stesso regolamento prevede che: ‘In caso di mancato svolgimento del servizio o nel caso in cui lo stesso servizio venga svolto in grave violazione delle prescrizioni regolamentari sulla distanza di collocazione dei contenitori o della capacità minima che gli stessi debbono assicurare o della frequenza della raccolta il tributo è dovuto in misura pari al 40% della tariffa’. Dove per ‘grave violazione’, come spiega il comma 5 dell’artico 7, si intende ‘quando il limite massimo di distanza e quello minimo di capacità si discostano di oltre un quarto e la frequenza della raccolta, inferiore a quella stabilita (sei volte alla settimana per la raccolta tradizionale, ndr) determini l’impossibilità per gli utenti di riporre i rifiuti nei contenitori per esaurimento della loro capacità ricettiva’”.

Dunque, per il Codacons, la tassa va ridotta. “E’ stato il Consiglio Comunale, – continua l’associazione – approvando il regolamento, a dire che la tassa va ridotta se i cassonetti sono troppo lontani dalle abitazioni o se si è costretti lasciare a terra i rifiuti perché i cassonetti sono stracolmi. Però, la riduzione va chiesta attraverso formale diffida compilando un semplice modulo da consegnare al protocollo comunale. Quindi, i cittadini devono continuare a mobilitarsi per chiedere la riduzione che è loro dovuta. Il modulo è disponibile presso la sede del Codacons”.

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