Il Pd esprime solidarietà a Caserta, ma Lusini lancia un affondo

di Antonio Taglialatela

Biagio LusiniTEVEROLA. Il Pdl di Teverola, dopo gli spari contro l’abitazione del candidato sindaco Gennaro Caserta e l’atto incendiario alla sede del comitato elettorale, trova la solidarietà anche degli avversari del Partito Democratico. video

Mercoledì mattina, nella sede di via Cavour, si è tenuta una conferenza stampa a cui hanno partecipato il deputato teverolese Stefano Graziano, i consiglieri regionali Nicola Caputo e Giuseppe Stellato, l’onorevole Salvatore Piccolo, componente della Commissione parlamentare antimafia, l’onorevole Lorenzo Diana, responsabile dell’Osservatorio antimafia dell’associazione “Articolo 21”, il segretario provinciale del Pd Enzo Iodice e il sindaco della città Biagio Lusini, la cui lista “Progetto Civico” è stata esclusa dalla competizione elettorale per aver “sforato” il numero massimo di sottoscrittori, decretando la partecipazione della sola lista capeggiata da Caserta.

Da tutti massima solidarietà al dottor Caserta e al Popolo della Libertà ma anche critiche verso i toni che hanno assunto i vertici provinciali del partito di Berlusconi durante la conferenza stampa di martedì pomeriggio, quando nel mirino è finita l’iniziativa del comitato per il “Non Voto”.

“Evitiamo strumentalizzazioni, il comitato del ‘non voto’ è una libera espressione della volontà popolare, una naturale conseguenza del fatto che vi sia una sola lista a concorrere soltanto per motivi burocratici”, hanno affermato all’unisono i rappresentanti del Pd. In particolare, Graziano e Caputo hanno sottolineato di aver posto al ministero dell’Interno l’iniziativa del comitato, chiedendo se questa fosse legittima. “Mi è stato risposto di si, – ha detto il deputato – in quanto, vista la presenza di una sola lista in campo e visto che è necessario un quorum per validare le elezioni, è possibile liberamente votare e non votare. Per cui è sbagliato che qualcuno possa immaginare di collegare la proposta del non voto ad un tentativo di condizionamento”.

Più diretto il discorso del sindaco Lusini: “Dopo la ricusazione della lista ho ricevuto numerosi attestati di stima, e questa è stata una delle più grandi gratificazioni in 14 anni di esperienza amministrativa. Poi la gente ha deciso di scendere in piazza, per manifestare tutta la propria indignazione. Questa è democrazia o è condizionamento? La gente non è stupida, e lo sa che certi episodi non giovano a nessuno. Io desidererei che domani si trovassero l’arma, gli autori di questi attentati e i mandanti, così che si chiarirebbe subito questa storia nei confronti di tutti questi ‘ben pensanti’”.

Il primo cittadino non ha lesinato accuse: “Bloccate questa stanza, – ha detto ai rappresentanti del Pd presenti, indicando il pubblico di sostenitori – accertatevi delle persone che stanno qua dentro. Ebbene, io non so se in quella conferenza stampa o in altre riunioni che hanno fatto dall’altra parte, se avessero bloccato quella stanza tutti sarebbero usciti indenni”.

In conclusione, Lusini ha fatto una vera e propria denuncia: “Oltre a via Cavour, presidiassero i negozi e le attività commerciali di Teverola, andassero a guardare chi ci va e cosa va a fare in quei negozi in questo particolare momento, cosa vanno a chiedere in quei negozi, potrebbe darsi che non si accontentano di chiedere solo la parte economica…”.

Atti indimidatori al Pdl, conferenza stampa del Pd (03.06.09)

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