Europee, Verdi Mondragone: “Che me ne faccio del voto?”

di Redazione

Giancarlo BurrelliMONDRAGONE. “Tra pochi giorni si vota. Elezioni Europee. Bruxelles, Strasburgo, ma dove sono? A che serve? Questo il dramma.

L’Europa è ancora una immagine geografica invece è una realtà, se non proprio politica, sicuramente economica: 27 nazioni, mezzo miliardo di abitanti, uno dei 5 protagonisti delle scelte mondiali. Dunque l’Europa è il luogo che determina il futuro anche del mondragonese. Strano ma vero”.

Lo afferma Giancarlo Burrelli, leader dei Verdi di Mondragone ed esponente di Sinistra e Libertà. “Il voto. Una scocciatura. Ma cosa vuoi che valga un voto. Cosa può cambiare la mia X. Che me ne importa, ho ben altri problemi. Se mi danno un posto di lavoro, o almeno 50 euro, o almeno una cena. Questo il dramma. Già è forte la disaffezione alla Politica, già è imperante la sfiducia nei rappresentanti politici, ancor di più manca la coscienza che ‘tant nient acciretter ru ciucc’ per dirla in lingua. La sensazione è che il cittadino viva nel vortice del quotidiano, privo di volontà all’aggregazione e, tanto più, di desiderio all’impegno politico, sociale, alla cittadinanza attiva. Un argomento solo sfiorato dai mass media, un tema epocale ma dirompente. Tutto sommato fa comodo. Il disorientamento è funzionale a coloro che offrono al popolo una illusione, una pubblicità, una proposta accattivante, una disponibilità a farsi carico della frustrazione del singolo, poi vediamo…. Per le elezioni Europee però, è un po’ più difficile lo scambio tra un tozzo di speranza e lo scippo di un voto che vale cinque anni e tanto potere per lo scippatore. Pertanto la scelta di andare a votare può essere più libera. E pur nella disperazione della solitudine e delle propria impotenza, può nascere un moto di orgoglio e di riscatto. Il mio voto vale. Vale 5 anni, vale la possibilità di decidere per il bene mio e della collettività. Vale perché, insieme agli altri, mi darà diritto di cittadinanza e di determinazione. Vale perché è l’unica occasione in cui decido direttamente. Vale perché non sono solo, se non voglio sentirmi solo. Vale perché con l’impegno di un minuto partecipo alla costruzione dell’Europa. Vale perché metto in attività la mia mente, il mio volere, le mie aspirazioni. Fantasticherie? Ed allora, perché ve lo chiedono in tanti, con tanto ardore e tanta veemenza? Oggi decido io a chi dare la mia fiducia, guardando alla sua storia, a ciò che ha fatto nel suo passato, a garanzia del mio futuro”.

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