Carinola, il Vescovo Napoletano chiude l’anno paolino

di Redazione

 CARINOLA. Sarà il vescovo diocesano di Sessa Aurunca, monsignor Antonio Napoletano, a chiudere ufficialmente l’anno paolino nella Diocesi sessana, domenica 28 giugno, alle ore 20, nella Cappella di San Paolo Apostolo nella storica cittadinella paolina di Casale di Carinola.

Le celebrazioni conclusive saranno precedute da un triduo di predicazione che sarà tenuto da, domani, fino a sabato, da padre Antonio Rungi, teologo morale,passionista della comunità di Mondragone, che presenterà la figura, l’opera e la missione dell’Apostolo delle Genti.
La santa messa di chiusura officiata dal Vescovo vedrà la partecipazione di tutti i sacerdoti della diocesi di Sessa Aurunca, dei religiosi, delle religiose, delle confraternite ed associazioni cattoliche, dei movimenti ecclesiali dei fedeli laici del vasto territorio diocesano che conserva una significativa memoria storica, artistica e culturale di Paolo di Tarso.
L’anno bimillenario nella diocesi di Sessa Aurunca verrà concluso nella cappela di S.Paolo, che sorge in alta collina e conserva affreschi di straordinario valore artistico, con l’immagine di Paolo di Tarso. Questi quasi sicuramente nel viaggio verso Roma, nel 61 dopo Cristo, al tempo dello sbarco a Pozzuoli, visitò questi luoghi e ne ctechizzò i residenti. Al tempo del suo passaggio nel posto dove ore insiste la cappella, sorgeva un’ara dedicata ad un Dio pagano. La cappella ad unica navata è in muratura di tufo locale, all’interno è presente un imponente affresco di San Paolo attorniato dagli apostoli. In occasione dell’anno paolino la comunità parrocchiale di Casale di Carinola, guidata dal parroco don Luciano Marotta, con le autorizzazioni della Sovrintendenza per i beni architettonici ed artistici di Caserta l’ha ristrutturata a sue spese.
La devozione verso san Paolo Apostolo viene attestata da antichi documenti e molte tradizioni sono sorte nel suo nome: quale la benedizione dei salatielli e del vino, attestazione di una carità e di accoglienza verso Paolo, pellegrino in questa zona e nel nome ed in onore dell’Apostolo delle Genti l’accoglienza verso coloro che sono in necessità e nel bisogno.
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