Ecobat, in campo “La nostra terra”

di Redazione

Irene Maffini MARCIANISE. “Chi ha criticato l’appoggio del Comitato Mamme e Famiglie alla lista civica ‘La nostra terra’, ora si renderà conto dell’importanza che assume la presenza, all’interno delle Istituzioni, di persone, senza interessi privati, …

… che informino tempestivamente la popolazione dei rischi che, azioni scellerate, possono incidere sull’assetto del nostro territorio”. Così il candidato sindaco Irene Maffini commenta l’informativa del Comune sulla pericolosità dell’Eco-Bat S.p.a. Poi aggiunge: “Il decreto a cui fa riferimento la nota informativa del Comune è del 1999 (Decreto Lgs 334/1999). Constato quindi, che, negli ultimi 10 anni, i nostri politici – sia di maggioranza sia di opposizione – sono stati ‘distratti’ da altre cose, forse ‘più importanti’. Non capisco, inoltre, perché la zona di attenzione – caratterizzata dal possibile verificarsi di danni – e il Pee (Piano Emergenza Esterna) sono relativi solo ad alcune aziende ubicate nel raggio di 500 metri dal punto di emissione, dimenticandosi del fatto che, nello stesso raggio d’azione, ci sono anche civili abitazioni, un ristorante, una piscina privata, un velodromo ecc. La verità, forse, è che la localizzazione di un’azienda come l’Eco-BaT non poteva essere autorizzata in una località così vicina ad un centro urbano. C’è bisogno, quindi, di un piano di coordinamento tra tutte le forze esistenti sul territorio che, in caso di un eventuale allarme, si attivino nel più breve tempo possibile ed avvisino, nei tempi previsti, tutta la popolazione interessata. Tutto questo per evitare le omissioni che si sono verificate dopo l’incendio, attivo per tre giorni, del deposito dell’ex Ecorec, durante il quale la popolazione non è stata allertata. Solo la denuncia alla Procura della Repubblica, effettuata dal Comitato Mamme e Famiglie, ha reso noto l’avvenuto disastro ambientale”.

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