Noemi, Mills, veline. Berlusconi: “Un piano eversivo contro di me”

di Redazione

Silvio Berlusconi Intervenendo a Santa Margherita Ligure, all’assemblea dei Giovani imprenditori di Confindustria, il premier Silvio Berlusconi ha parlato di un “progetto eversivo” contro la sua persona.

E ha ritenuto i casi Noemi, veline, Mills e voli di Stato “soltanto calunnie”, parte appunto di un progetto eversivo finalizzato a far decadere un presidente del consiglio legittimato dal voto popolare “per mettere al suo posto un’altra persona non eletta dagli italiani. Se questa non è eversione ditemi cos’è?”.

Berlusconi non ha fatto nomi, ma ha parlato di ricadute negative di queste campagne per l’immagine dell’Italia. Proprio in merito all’immagine dell’Italia all’estero, il premier ha parlato di “politica del cucù” (riferendosi allo scherzo del “cucù” fatto alla cancelliera tedesca Angela Merkel), ossia quella diplomazia dei rapporti umani che lo ha fin qui contraddistinto, pur se questo ha fatto storcere il naso a molti in passato. Berlusconi ha detto di avere “corteggiato” il leader spagnolo Zapatero, per convincerlo a farsi carico della ricostruzione del forte spagnolo danneggiato dal terremoto in Abruzzo e ha spiegato come sia fondamentale instaurare rapporti personali con tutti in politica estera. “E’ il saper vivere, il sapersi rendere gradevoli agli altri. Questo si può trasformare in amicizia o in affetto, come è successo con Erdogan, Bush, Blair, Aznar. Tutte persone che posso annoverare in categoria ‘amici’. Nella politica estera questo serve, non ci sono alternative”.

Poi, proprio negli stessi minuti in cui il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlava da Napoli della libertà di informazione come di un cardine dell’Europa unita, Berlusconi è tornato ad attaccare la stampa: “Se c’è un momento in cui bisogna prendere con le molle quello che dicono i giornali – ha detto il presidente del Consiglio – è proprio questo: continuo a trovare virgolettati di frasi che non ho mai detto. La stampa italiana dipinge un’Italia che non è quella reale”. Stampa accusata anche di diffondere pessimismo: “Bisognerebbe non avere una sinistra e dei media che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo. Anche voi dovreste fare di più: non dovreste dare pubblicità a chi si comporta così”.

Una parentesi anche sull’amicizia tra Italia e Libia, suggellata dalla visita in Italia del leader libico Muammar Gheddafi: “E’ una persona intelligentissima, se è riuscito a stare al potere per 40 anni è perché sa il fatto suo”. Berlusconi si è ritenuto “un imprenditore impegnato a vendere il proprio prodotto a clienti molto diversi tra loro”. “Se hai un cliente come Gheddafi – ha poi aggiunto – lo devi prendere per il verso giusto”. “Oggi l’Italia è vicino alla Libia e la Libia è amica dell’Italia” ha concluso il premier, che ha poi riferito di avere ottenuto dal leader libico l’allungamento di 30 anni di un contratto con l’Eni e che molte infrastrutture che la Libia si appresta a costruire saranno offerte prioritariamente a imprese italiane.

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