Mafia, quattro senatori siciliani indagati per il tesoro di Ciancimino

di Redazione

Vito e Massimo CianciminoROMA. La procura della Repubblica di Palermo ha inviato avvisi di garanzia aquattro senatori siciliani perché coinvolti nell’inchiesta sul tesoro accumulato illecitamente dal politico Vito Ciancimino.

I pm Antonio Ingroia e Nino Di Matteo accusano i tre parlamentari dell’UdcSaverio Romano, segretario regionale del partito, Salvatore Cuffaro, ex governatore della regione Sicilia, e Salvatore Cintola, e Carlo Vizzini (Pdl) di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, aggravato dall’avere agevolato la mafia.

Proprio Vizzini, membro della commissione parlamentare Antimafia, ha annunciato le proprie dimissioni: “Vivo l’amarezza di trovarmi in questa condizione dopo aver contrastato i mafiosi e i comitati d’affari. Ho la serenità di chi sa di essere estraneo ad ipotesi di reato e di potere compiutamente rispondere ai magistrati, adesso si potrà fare luce sulle veritàmettendo fine al lungo e spesso velenoso chiacchiericcio che negli ultimi mesi mi ha accompagnato. Ho già detto e non ripeto quali sono stati i miei rapporti e quali le persone mai conosciute anche presentando formale denuncia”.

L’inchiesta riguarda il cosiddetto “tesoro” di Ciancimino, ex sindaco di Palermo, condannato per mafia e morto nel 2002. A tirare in causa i quattro senatori è il figlio di Vito Ciancimino, Massimo, condannato in primo grado a cinque anni eotto mesi per riciclaggio. Secondo Ciancimino Jr., i quattro politici avrebbero ottenuto importanti somme di denaro.

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