BARI. Il misterioso Max, il mediatore, sarebbe Massimiliano Verdoscia. Lui avrebbe portato Patrizia DAddario dallimprenditore pugliese Gianpaolo Tarantini, il quale a sua volta lavrebbe proiettata nelle dimore berlusconiane di Palazzo Grazioli e Villa Certosa.
Secondo gli investigatori, Tarantini avrebbe messo in piedi un vero e proprio sistema, su due livelli, per favorire i suoi affari. Insieme alla moglie, esponente di una famiglia blasonata di Bari, era invitato nelle case più aristocratiche del capoluogo pugliese. Mentre, assieme a Verdoscia e Alessandro Mannarini, organizzava feste e incontri glamour con politici locali e dirigenti di aziende pubbliche.
Verdoscia sarebbe un gradino più in alto nel sistema rispetto a Mannarini, organizzatore di feste nella villa affittata in Sardegna da Tarantini ma che dallestate 2008 aveva cessato il suo rapporto con limprenditore.
Max è un piccolo imprenditore: motociclette, articoli medicali e talvolta amministratore di società che sembravano gemelle a quelle di Tarantini, come la System Medical srl. Accertamenti sarebbero in corso su un appalto per la fornitura di apparecchiature sanitarie ottenuto da unaltra società che sarebbe riconducibile a Tarantini.
Intanto, stamani, su Repubblica sono apparse indiscrezioni in cui 19 ragazze confermano il consumo di cocaina alle feste organizzate da Tarantini, citando anche un episodio particolare: un uomo che sniffava la cocaina, arrotolando una banconota da 500 euro.