Licenziamento dei vigilanti al Belvedere, insorge la Cisl Fp

di Redazione

Belvedere di San LeucioCASERTA. Il licenziamento dei quattro addetti alla vigilanza al complesso monumentale del Belvedere di San Leucio, da parte della società Sgs, per il mancato pagamento della commissione da parte del Comune di Caserta, non ha convinto il sindacato della Cisl Fp.

I quattro lavoratori, di cui tre inquadrati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato ed il quarto con contratto di lavoro a tempo determinato, dopo essersi rivolti alla Cisl Fp, onde mettere in moto i meccanismi utili alla conciliazione, hanno intanto impugnato il licenziamento, seguiti dall’Ufficio Legale della Cisl Fp, in attesa degli eventuali sviluppi e nel caso in cui, il normale procedimento sindacale non addivenisse a risultato alcuno.

Il sindacato non ritiene plausibile la giustificazione del licenziamento con la motivazione del mancato pagamento della commissione da parte del committente, il Comune di Caserta, metterà in atto ogni provvedimento affinché la società Sgs rientri da tale decisione illegittima.

“Procederemo per quelle che sono le ordinarie vie giudiziarie – spiega Domenico Carozza, avvocato dell’Ufficio Legale Cisl Fp – allo stato il provvedimento di licenziamento sembra illegittimo, perché la giustificazione addotta dalla società non trova fondamento giuridico, ancor più nei contratti a tempo determinato non esiste alcuna motivazione che indichi il licenziamento per giustificato motivo, ma soltanto per giusta causa. In poche parole, il datore di lavoro, l’imprenditore o chi per lui non può, per meri motivi economici, giustificare un licenziamento, tanto più, nel caso specifico, della mancata corresponsione nel pagamento di una commessa”.

Rinforza questa posizione Rino Brignola, segretario generale Cisl Fp: “Specifichiamo, c’è un ritardo nei pagamenti, che giustamente vanno corrisposti, ma nessuno ha mai detto che questi non verranno ottemperati. Dunque il motivo del licenziamento, a parte risultare prematuro, è anche infondato. Ci siamo attivati affinché questi lavoratori rientrino a pieno titolo nelle loro posizioni e affinchè la società rientri dei propri oneri, ma soprattutto per aprire una via di dialogo utile a che la Sgs riconosca i diritti di queste persone”.

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