Al Villaggio Torre mostra su restauro del Cenobio di S.Agostino

di Redazione

Villaggio Torre CASERTA. “Com’era, com’è. Mostra-rassegna fotografica dei lavori di restauro conservativo del Cenobio di Sant’Agostino”.

Questo il titolo dell’esposizione che s’inaugura giovedì 4 giugno, alle ore 19, al Villaggio Torre di via Mazzini 16, a Caserta, il nuovo polo di attrazione per le attività culturali e aggregative di Terra di Lavoro. L’iniziativa dà il via a una serie di incontri tra mostre, presentazioni di libri e convegni programmati fino al prossimo dicembre.

Nello splendido giardino del Villaggio Torre a parlare di “Come’era, com’è” ci saranno il direttore dell’Archivio di Stato di Caserta Felicita De Negri e la coordinatrice delle attività culturali del centro Miresa Manganiello. Porteranno il saluto dell’Amministrazione comunale il sindaco Nicodemo Petteruti e l’assessore alla Cultura Gianfranco Fierro.

La mostra, che segna la storia di una trasformazione attraverso immagini e visioni, sarà aperta fino al prossimo 14 giugno.

“Il nome Villaggio Torre, borgo longobardo di Casa Hirta, compare per la prima volta – spiega Miresa Manganiello – nel 1113. Ma fu solo nel 1407 che il mercato fu trasferito dalla Caserta antica nell’attuale piazza Vanvitelli per volontà dei Della Ratta e collocato proprio davanti al loro nuovo palazzo baronale, il Palazzo Vecchio, costruito inglobando la medioevale torre di guardia. Ciò provocò lo spostamento delle attività commerciali ed amministrative della Caserta antica al Villaggio Torre. Solo nel 1800 questo nome fu sostituito prima da Villa Reale e poi da Caserta, mentre la città sul monte diveniva Caserta Vecchia. Oggi Villaggio Torre si propone come nuova agorà di Caserta, dal sapore fortemente innovativo, che coniuga innovazione e tradizione per il rilancio del centro storico come centro propulsore di tutte le attività culturali in senso lato. La lungimiranza della società Interculturale, artefice dell’iniziativa,e del Comune di Caserta, che le ha affidato questo prestigioso incarico,saranno premiate – conclude – se le intelligenze della città, che non sono poche, collaboreranno al rilancio di un territorio purtroppo alquanto bistrattato, nell’intento di fare delle proprie peculiarità una forza per l’intera cittadinanza di Terra di Lavoro”.

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