Zampella: “La gente ha scelto la concretezza di Masi”

di Redazione

Municipio di CarinaroCARINARO. “Visto il risultato ottenuto dalla lista Insieme-Udc mi chiedo se era necessario fare tanto rumore sul ricambio generazionale”.

Lo afferma il dottor Giuseppe Zampella, esponente del Pdl a Carinaro dopo l’esito elettorale del 6 e 7 giugno che ha sancito la riconferma di Mario Masi al governo cittadino.

“Hanno puntato soltanto alla demonizzazione di Masi, senza avanzare uno straccio di proposta. Dall’altro lato, il sindaco uscente ha invece ascoltato la società civile, ammettendo errori del passato, stoppando i superbi, i ruffiani e i paggi di corte che volevano anteporre il privato al pubblico e determinato il rinnovamento del paese con la nuova geografia urbana del Puc”.

Dunque, per Zampella, la coalizione guidata da Mimmo D’Agostino ha subito un effetto boomerang. “La lista Insieme-Udc l’ha buttata sul fatto che Masi sta lì da 40 anni e che se ne doveva andare. – riflette l’esperto di beni culturali – Ma la gente ha invece interpretato la capacità di ‘resistere nel tempo’ di Masi, dovuta al fatto che ha bene operato e che non era ancora tempo di successione, bensì di riconferma. Inoltre, i carinaresi hanno capito che l’associazione Insieme era ed è una fonte di inquietudine più che di certezza di un futuro migliore, perché priva di una connotazione politica precisa visto che si è presentata con un ‘calderone’ di Pdl, Udc, ex Ds, Verdi, indipendenti di sinistra, eccetera. I carinaresi hanno preferito scegliere una lista con una chiara connotazione di centrosinistra, in gran parte legata al Pd, che ha chiesto consensi in virtù di un progetto, il Puc, accettato anche da persone di diversa connotazione politica. Infatti, la maggioranza aveva chiesto responsabilità politica anche a noi del centrodestra che lottiamo la speculazione edilizia e che siamo per la difesa dei valori, dei beni culturali e del territorio. Quindi, abbiamo esercitato il nostro diritto non solo di abitanti ma di cittadini consapevoli della realtà e abbiamo preferito, a chi ha predicato solo disgregazione sociale, il rinnovamento della politica ‘masiana’ basata sulla cultura urbanistica”.

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