Combattenti e Reduci, chiude anche la sezione di Capua

di Redazione

 CAPUA. Sembra impossibile ma è vero: a Mignano Monte Lungo, culla del secondo Risorgimento italiano. Luogo dove, con le proprie forze, con la propria dignità, rinacque la nuova Italia, non ci sono più reduci e combattenti.

O meglio non c’è più una sede che possa ospitare questi poveri reduci di guerra. La stessa cosa è avvenuta a Teano, luogo dello storico incontro garibaldino dove non c’è più la sezione combattenti e reduci. Ora è la volta di Capua. Anche qui presto chiuderà i battenti l’associazione dei reduci e combattenti. E i 180 iscritti resteranno senza sede. Il motivo, sembrerà venale, ma è proprio questo: i poveri reduci non pagano più l’affitto di 50-60 euro al mese e il comune ha deciso di affittare ad inquilini più agiati il locale. E così, ad una ad una, scompaiono le sedi dei combattenti e reduci dalla Provincia di Caserta. A Mignano, del resto, già da molti mesi è scomparsa la storica sede dell’A.n.c.r. (l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci), senza che nessuno se ne sia accorto. Tranne, ovviamente il Presidente dell’Acnrcasertana, Teodosio Leopore che non riesce a farsene una ragione. Ma com’è possibile che in tutti i paesi di Terra di lavoro scompaiono le sedi dei reduci e combattenti?

 “A Mignano Monte Lungo, luogo del riscatto italiano dall’oppressione nazista, dopo che si è dimesso il Presidente Di Zazzo all’inizio del 2008 – spiega il presidente Teodosio Lepore – non è stato più sostituito. Il sindaco è stato più volte avvisato del problema. Un giorno andai a Mignano personalmente in treno: persi mezza giornata per parlare personalmente con lui, ma poi nulla è stato fatto. Eppure prima gli iscritti erano numerosi, oggi invece sono praticamente spariti. Il motivo è semplice: la sezione non ha una sede, perché è stata trasformata in una sorte di circolo ricreativo e sociale. La stessa cosa è capitata a Teano città dove non vi sono sezioni combattenti, e a Capua dove gli iscritti, per mancanza di sede non rinnoveranno la tessera”. “Ho parlato con il vicesindaco – ha spiegato il Presidente Lepore – ma non ho ricevuto alcuna assicurazione in proposito. Ho parlato perfino con il prefetto di Caserta, ma non è servito a molto. Non solo: tra un po’ si presenterà anche il problema della stessa sede casertana. La sede che ospita l’associazione è stata venduta ad una ditta di Santa Maria Capua Vetere e se non siamo fuori è solo perché abbiamo il diritto di prelazione e dovremmo avere un’altra sede. Ma quando, e dove, ce la daranno ? Dobbiamo trasportare tutti i mobili, la piccola biblioteca e renderla fruibile. Per il momento sono io a sobbarcarmi le spese: e vado ad aprirla almeno otto volte al mese. Ma com’è possibile tutto questo?”.

L’appello del presidente provinciale dell’Ancr (reduce della battaglia di Cassino) è chiaro: “Non è possibile che un sindaco non faccia di tutto per riservare ai reduci e combattenti superstiti una propria sede, con bagno. Eì come dimenticare i poveri combattenti morti valorosamente per la patria. Una sede dell’Ancr nelle città di Mignano Monte Lungo, Teano e Capua insignite di medaglie al valore militare, sarebbe una forma di rispetto anche per loro”.

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