NAPOLI. Da Silvana Mangano ne Il Processo di Verona a Roberto Redford nei Tre giorni del Condor. Da Alberto Sordi e Monica Vitti in Polvere di Stelle a Mia Farrow in Uragano.
Sono solo alcuni dei tanti volti di cinema impressi sulla carta fotografica da Alfonso Avincola, uno dei fotografi di scena italiani più conosciuti al mondo, a cui il NapoliFilmFestival dedica questanno unampia mostra. Nelle sale di Castel SantElmo gli spettatori della rassegna napoletana potranno infatti fare un lungo viaggio in bianco e nero negli oltre cento scatti effettuati da Avincola durante un ciak o in una pausa di lavorazione.
La mostra si intitola Un fotografo per il cinema: 100 scatti di Alfonso Avincola sui set di Dino De Laurentiis e mostra il lavoro di Avincola dal 1960 al 1975, periodo in cui lavorò come fotografo ufficiale del produttore italiano.
Avincola, nato a Roma il 20 giugno del 1931, dopo lapprendistato con Sandro Vespasiani, famoso reporter degli anni 50, passa infatti allItalys News Photos di Enzo Vitale cominciando poi a lavorare su alcuni grandi set cinematografici a cominciare da Ben Hur di William Wyler e Anna di Brooklyn di Vittorio De Sica. Frequentando il mondo del cinema entra in contatto con Dino De Laurentiis e dal dal 1960 assume il ruolo di fotografo ufficiale del produttore. Da allora lavora sul set di circa ottanta film, tra Stati Uniti (I tre giorni del condor di Sidney Pollack e Uragano di Jan Troell) e Italia. Alla fine degli anni 70 lascia definitivamente Roma e si trasferisce negli Usa, dove vive ancora oggi. Lunghissima la lista dei film a cui ha lavorato, fianco a fianco con grandi registi, da Carlo Lizzani (Il gobbo a Banditi a Milano, Il processo di Verona), Mauro Bolognini (La giornata balorda, Libera amore mio), Ettore Scola (Il più bel giorno della mia vita), Antonio Pietrangeli (Il magnifico cornuto), Luigi Comencini (Lo scopone scientifico), Alberto Sordi (Polvere di stelle, Finchè cè guerra cè speranza), Mario Bava (Diabolik), Luchino Visconti (Lo straniero) e Mario Monicelli (Camera dalbergo). La mostra di Avincola sarà arricchita con manifesti depoca del collezionista Alberto Bruno.