“Mozzarella della legalità” in un bene confiscato alla camorra

di Antonio Taglialatela

da sin. Gennaro Diana e Don CiottiCASERTA. Il riscatto del territorio casertano passa anche attraverso la “mozzarella della legalità”. video

“Le Terre di don Peppe Diana-Libera Terra Campania”, questo il nome della cooperativa che sorge a Cancello Arnone (Caserta), in località “Acquaro”, su un terreno confiscato alla camorra. Un progetto concretizzato, quindi, nel segno di Don Peppino Diana, il sacerdote di Casal di Principe ucciso dalla camorra.

Venerdì 19 giugno i ragazzi di Libera, del Comitato Don Diana e un gruppo di scout hanno seminato i terreni, dando il via all’attività del centro agricolo, nato da un accordo siglato tra Libera e la Cia (Confederazione italiana agricoltori), dove ci saranno coltivazioni e allevamenti di bufale per la produzione di mozzarella e formaggi.

i ragazzi con in mano i semi di granturcoPresenti il patron di Libera, Don Luigi Ciotti, il sindaco di Cancello Arnone Pasqualino Emerito, il questore Guido Longo, il comandante provinciale dei carabinieri Carmelo Burgio, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Francesco Manozzi, i carabinieri della compagnia di Casal di Principe guidati dal tenente Giuseppe Sacco, il presidente nazionale Cia Giuseppe Politi, assieme al presidente interprovinciale Napoli-Caserta Salvatore Ciardiello. A dare una mano ai ragazzi per la semina è arrivato anche Gennaro Diana, padre di Don Peppino.

I ragazzi seminano i terreniAlla cooperativa hanno già aderito realtà come Slow Food e Alce Nero. Si restituiscono, dunque, alla comunità locale dei beni di cui la criminalità si era impossessata impedendo uno sviluppo di un’economia sana e libera da condizionamenti.

Un’occasione per la provincia di Caserta che potrà seguire le ottime esperienze già realizzate in Sicilia, Calabria, Puglia e Lazio.

Cancello Arnone – Semina terreni confiscati (19.06.09)

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