Si ritorna alle urne per il Referendum, e i disabili protestano

di Redazione

 AVERSA. Passate le europee, siamo in attesa dei referendum, che si terranno domenica 21 e lunedì 22 giugno.

Si riapriranno i seggi e si ripresenteranno i problemi legati alle esigenze del portatori di handicap. Si, perché una cosa va sottolineata. Per ciò che concerne le scuole, molte sono dotate di scivoli e di rampe di accesso, quindi non ci sono molte difficoltà per chi usa una sedia a rotelle. Il vero problema sorge in cabina elettorale, al momento del voto. Almeno una di queste cabine dovrebbe essere a norma con le leggi sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Invece nulla, il disabile per poter votare deve necessariamente appoggiare sulle gambe la scheda elettorale, con le conseguenti difficoltà per apporre il voto. Immaginate poi come sarà la situazione a fronte di più schede, non sovrapponibili perché copiative.

“Una vergogna. – commenta Federico MolissoHo votato con ampie difficoltà alle passate europee ed il problema si ripresenterà puntuale ai referendum. Ho fatto anche notare la situazione al presidente del seggio elettorale, ma purtroppo dipende tutto dallo staff che predispone le urne. Io abito nella stessa strada da anni, dovrebbero fare una sorta di screening per valutare i seggi in cui votano disabili. O, ancora meglio, prevedere in tutti i seggi una cabina speciale”.

Si discute sempre, spesso invano, dei problemi dei portatori di handicap, delle difficoltà della vita quotidiana legate alla mancanza di spazi e di tolleranza. Banche, strade ed edifici pubblici sono irraggiungibili e poco praticabili da parte di coloro che sono obbligati a vivere su di una sedia a rotelle, per non parlare dei parcheggi dedicati, occupati da selvaggi senza scrupoli. La coscienza civile a volte è latitante, come latitante troppo spesso è l’ente pubblico, colpevole di ignorare le necessità dei più deboli.

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