Servizi igienici, uffici postali aversani fuorilegge

di Antonio Arduino

 AVERSA. Gli uffici postali devono essere provvisti di servizi igienici per il pubblico? Questa la domanda che Giovanni Andreozzi, a nome di un nutrito gruppo di anziani pensionati aversani, ci ha rivolto …

… nella speranza di trovare risposta ma soprattutto soluzione a un problema creato dall’età, dalle malattie e delle interminabili attese a cui gli utenti, giovani o anziani che siano, sono costretti negli uffici postali cittadini. Dove, per ritirare la pensione o per effettuare una semplice raccomandata, sempre più spesso è indispensabile sopportare attese lunghe anche ore.

Bene, la risposta l’abbiamo trovata. Ed è chiarissima: gli uffici postali devono essere dotati di servizi igienici per il pubblico. Lo hanno stabilito nella camera di consiglio del 19 marzo 2009 i giudici della V sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, presidente facente funzione Andrea Pannone, consigliere Paolo Carpentieri, consigliere estensore Vincenzo Cernese.

Con la sentenza, depositata martedì 12 maggio, i giudici hanno respinto il ricorso presentato da Poste Italiane spa avverso alla ordinanza n. 10 del 12 gennaio 2008 del sindaco di Forio d’Ischia che, per attenuare i disagi all’utenza causati delle lunghe attese agli sportelli, ingiungeva a Poste Italiane spa di dotare il locale ufficio di almeno due servizi igienici per il pubblico, divisi per sesso, nonché di un numero adeguato di sedie, decisamente superiore ai 9 posti all’epoca disponibili. Utile ricordare che l’ordinanza sindacale faceva seguito a un sopralluogo ispettivo del Dipartimento di Prevenzione Collettiva dell’Asl Na2 – effettuato a seguito di un esposto verbale di alcuni cittadini – che, rilevata l’assenza di bagni e di un adeguato numero di posti a sedere, l’11 dicembre 2007 aveva trasmesso il rapporto al sindaco di Forio sollecitando l’adozione dell’ordinanza, firmata – come detto – il 12 gennaio 2008. Naturalmente Poste Italiane spa per ottenerne la sospensiva si era rivolta al Tar Campania che nell’aprile del 2008 aveva, però, dato ragione al Comune non concedendo la sospensiva.

Immediato il ricorso di Poste Italiane spa al Consiglio di Stato giustificato da “vizi di incompetenza” presenti nella ordinanza sindacale. Ma la sentenza definitiva del Tar ha chiarito ogni cosa. Infatti, entrando nel merito della vicenda, i giudici della V Sezione hanno tra l’altro affermato che «Poste Italiane S.p.A. sono una struttura privata tenuta, al pari di tutte le strutture di questo tipo, alla predisposizioni di tutte le cautele e gli accorgimenti per ridurre i disagi dell’utenza».

Pertanto, devono essere dotati di servizi igienici per il pubblico e di un adeguato numero di posti a sedere. Ne segue che gli uffici postali aversani sono fuorilegge. Stessa cosa vale per tutte le altre “strutture private di questo tipo” che non dispongano di servizi, banche comprese.

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