Piazzetta Sant’Audeno, Cecere denuncia speculazioni

di Antonio Arduino

 AVERSA. Questa volta la denuncia di Aldo Cecere è forte. L’ex ispettore onorario ai beni architettonici e culturali della provincia di Caserta non fa nomi ma se quanto sostiene fosse vero sarebbe d’obbligo saperne di più.

In una nota trasmessa alla stampa Cecere segnala un particolarissimo “risanamento edilizio”. “Nella Piazzetta Sant’Audeno, uno dei borghi di Aversa medievale, quindi nel centro storico cittadino, si stanno verificando – scrive – cose fuori dal normale, sventramento e distruzione di parti del nostro patrimonio storico e ambientale: occupazione di aree interne di cortili con la costruzione di ben cinque villette abitative per una concessione rilasciata per risanamento edilizio; soprelevazioni in cemento armato su antiche strutture medievali con la totale perdita del chiostro della chiesa di Sant’Audeno, attualmente ridotto a quinte edilizie di brutta architettura di una inadeguata ‘orrida scena speculativa’”.

Insomma, stando a quanto dice l’ex ispettore onorario ai beni culturali, nel chiostro della chiesa si sarebbe consumata una speculazione edilizia resa possibile dalla riservatezza del luogo che avrebbe reso il cantiere invisibile dall’ esterno.Cecere osserva: “Molte cose stanno cambiando in peggio in Città senza che qualcuno degli addetti si redima e ponga termine a tali orribili sconci”. “Eppure stiamo parlando – sottolinea – della nostra Città, della casa di tutti noi aversani. Degli intelligenti e meritevoli, insomma!”. “Gli interventi segnalati – ricorda l’architetto – alterano irrimediabilmente parte di un tessuto non ancora inquinato dalla brutta speculazione edilizia. L’antico borgo Sant’Audeno era una delle poche oasi di sapore ancora medievale presenti in città la cui chiesetta, già parrocchia, per noi aversani ha un’importanza storica eccezionale: in essa furono battezzati il grande filosofo can. Pelliccia e il superbo e brioso musicista Cimarosa”.

“L’intervento nell’area dell’antichissima chiesa, una delle prime costruite dai normanni, che diede nome all’omonimo borgo, è – ribadisce Cecere – fuori da ogni logica e buon senso. E’ solamente un cattivo esempio del fare di rapaci arruffoni dediti al più spietato incetto edilizio; costoro andrebbero messi alla gogna, in quanto non rappresentano per nulla il genius locis mite e intelligente uomo di cultura aversano”.

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