Carenza di personale al Moscati, Fials pronta alla protesta

di Antonio Arduino

Salvatore StabileAVERSA. Dopo aver segnalato più volte la grave carenza di personale in cui versa l’ospedale cittadino, la Federazione Italiana Autonoma dei Lavoratori della Sanità (Fials), per evitare la chiusura di servizi e reparti, sarebbe pronta ad azioni di protesta clamorose, partendo dallo stato di agitazione del personale.

Così, se davvero intende salvare il San Giuseppe Moscati dal rischio chiusura per Oreste Perrella, direttore sanitario dell’Asl Caserta, nel cui ambito ricade l’ex Asl Ce2, è il momento di passare dalle parole ai fatti prima di un eventuale cambio di guardia della triade commissariale di cui fa parte, in scadenza il prossimo 30 giugno. Insomma, dopo lo stop imposto dalla legge, conseguente alle elezioni, che ha impedito l’attivazione di meccanismi capaci di garantire le assunzioni necessarie a coprire i troppi vuoti d’organico del nosocomio aversano è il momento di ripartire. E’ quanto sta chiedendo la Fials che, a più riprese, ha segnalato una carenza di personale di almeno cento unità, tra medici e paramedici, nel presidio aversano. Tante, troppe per garantire il funzionamento di divisioni e servizi che nei mesi di luglio, agosto e settembre sarà ulteriormente ridotto dalle assenze create dalle ferie.

“E la soluzione – dice Salvatore Stabile (nella foto), segretario provinciale della Fials – non può essere ricercata con avvisi pubblici fantasma come quelli che avrebbero dovuto risolvere i problemi della pediatria, della radiologia e del pronto soccorso”.

Pubblicati sul sito dell’Asl con scadenza dieci giorni da data di pubblicazione, associati alla richiesta di certificare i titoli e tutte le attività svolte dagli aspiranti, senza un minimo di pubblicizzazione sui media locali e nazionali, considerato anche che il tipo di contratto proposto era quello cosiddetto Co.Co.Co., gli avvisi non avevano molte possibilità di centrare l’obiettivo. Infatti quello destinato a coprire i vuoti del pronto soccorso, ad esempio, è andato deserto. Di conseguenza, nell’unità operativa complessa di pronto soccorso e medicina d’urgenza del Moscati c’è la stessa carenza di personale (16 specialisti presenti contro i 24 previsti in organico) che da mesi ha reso critica l’assistenza al punto da rendere impossibile la copertura dei turni senza avvalersi dei medici del 118 o di quelli della divisione di medicina, creando ovviamente difficoltà assistenziali in servizi già di per se a corto di personale. Che, come nel caso della medicina, rischierebbero la chiusura, stando a una nota stilata, fra gli altri, dal direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e dal direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna, per l’impossibilità di raggiungere nell’anno 2009 l’obiettivo del 75 per cento del numero dei ricoveri, calcolato su quelli effettuati nel 2008. Da qui, per la Fials, la necessità di un intervento immediato della triade commissariale, chiesto, il 29 maggio, anche dal sindaco di Aversa Domenico Ciaramella nella doppia veste di primo cittadino e di presidente della Conferenza dei sindaci dell’ex Asl Ce2, che – con l’accorpamento delle due aziende sanitarie – resterà in carica fino al 30 giugno.

“Per quanto riguarda la Fials – riprende Stabile – siamo in attesa della convocazione di un tavolo di lavoro che potrebbe dare una soluzione al problema”. “Ma – conclude il sindacalista – se non arriverà subito daremo il via ad azioni di protesta clamorose”.

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