Ad Aversa la differenziata c’è, ma si può fare di più

di Antonio Arduino

 AVERSA. Al di là delle apparenze la raccolta differenziata ad Aversa non è una leggenda metropolitana. Ad Aversa la differenziata si fa e si potrebbe fare di più se ci fosse maggiore collaborazione da parte dei cittadini.

Ad affermarlo è Raffaele De Rosa, responsabile del settore nell’ex consorzio Geo Eco, al quale abbiamo girato la domanda rivoltaci da tanti aversani che dubitavano della reale effettuazione del servizio.

“Ad Aversa la differenziata si fa. – esordisce De Rosa – Nelle quattro zone sperimentali elencate nella pubblicazione informativa realizzata dal comune di Aversa e distribuita dal Consorzio (Zona 1- viale Olimpico, via Pastore, via D’Acquisto, via Giotto. Zona 2- Parco Argo. Zona 3- via Nobel, via Atellana e Rione Bagno. Zona 4- Borgo, viale Europa, via Santa Lucia) si fa – continua, entrando nel dettaglio – con il porta a porta e i rifiuti differenziati vengono prelevati due volte alla settimana, il martedì e giovedì. Nella restante parte della città si fa sotto forma di progetto scolastico, redatto Regione-Scuole-Comune, grazie alla collaborazione di una quindicina di istituti tra elementari, medie e superiori, all’interno dei quali si raccoglie carta, vetro, plastica e lattine in appositi contenitori che vengono regolarmente svuotati quattro volte alla settimana”.

“E – aggiunge – attraverso appositi contenitori dedicati a carta, plastica e lattine disposti accanto a quelli per l’indifferenziata collocati lungo via Vito di Iasi e nel centro storico, dove si raccoglie addirittura ogni giorno. Infine nelle due isole realizzate in piazza Don Diana e e al palazzetto dello sport”.

“Per il vetro abbiamo collocato ad Aversa quaranta campane. Quanto alla raccolta degli ingombranti che – ricorda De Rosa – che da qualche tempo creava problemi perché il sito al quale facevamo riferimento è stato chiuso per ristrutturazione, stiamo per ripartire giacché, grazie all’impegno dell’assessore Luciano, stanno per essere resi disponibili ben due centri alternativi”.

Dunque, la raccolta differenziata si fa e se nelle zone sperimentali capita di vedere i rifiuti accumulati sui marciapiedi un motivo c’è. “Gli addetti al prelievo differenziato – spiega in chiusura De Rosa – quando trovano nei contenitori dedicati la presenza di rifiuti inquinati (vale a dire spazzatura indifferenziata insieme a plastica, lattina o carta) non raccolgono e quel deposito viene prelevato dagli operatori dell’indifferenziata”.

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