Sparanise, lettera del giornalista Severino ai candidati sindaco

di Redazione

 SPARANISE. Ennio Severino è stato per oltre trent’anni giornalista Rai. E’ stato corrispondente della Rai da Trieste per il Tg1, oltre ad essere stimato scrittore di una decina di libri.

Ha partecipato, nella sua lunga carriera di giornalista, a molti convegni tra cui diversi quelli dedicati a varie personalità di Sparanise. Per le prossime elezioni amministrative ha indirizzato una lettera a quattro candidati alla carica di sindaco di Sparanise: Luigi Marchione, Salvatore Piccolo, Mariano Sorvillo e Antonio Merola. Lo scopo: quello di invitarli alla salvaguardia della Memoria Storica.

“Gentili Signori, – scrive Severino – voci di amici mi informano del livello di scontro raggiunto dalla campagna elettorale in corso. Nessuna meraviglia (nulla quaestio), oltre quarant’anni di vita di cronista politico mi hanno vaccinato a sufficienza. Lo scontro delle idee a volte può apparire più cruento dello scontro armato, ma si tratta pur sempre di idee e ideali che vanno tutti rispettati. Cinquant’anni di “emigrazione” non mi hanno fatto dimenticare le mie origini; ho viva la memoria di Terra di Lavoro. Nelle cronache degli ultimi tempi ho letto di persone che hanno profanato la memoria storica recente. Qualcuno ha scritto: Guai a quel popolo, a quella comunità che profana la propria memoria storica. Credo che si sia macchiato di questo delitto d’onore coloro che hanno tentato impunemente di negare l’esistenza del campo di concentramento nazista di Sparanise. Per l’onore della nostra storia, io Vi scongiuro di diffidare di questi profanatori della nostra dignità civile. Tenete a debita distanza questa gente. Potrei recare la testimonianza personale, di quando con altri amici, usando una cesoia, abbiamo praticato delle brecce nel reticolato di quel campo, consentendo a tanti internati di evadere, ma vorrei ribadire la testimonianza, per tutte, del dottor Ciro Cirillo, un giovanotto napoletano destinato a diventare poi presidente della Regione Campania. Queste stesse persone o gruppi potrebbero avere il coraggio di negare persino l’esistenza dell’eccidio nazista di Via De Renzis? Ecco per tutti, la memoria di un ragazzino: ‘Avevo undici anni e mezzo quel giorno, mentre uno straziante crepitio d’armi si udiva fino al centro del paese; tanta gente si dirigeva verso Via De Renzis, correvo anch’io. In quella strada trovammo l’inferno, sembrava la maledizione di Dio. Tutti gridavano nomi, cercavano qualcuno, parevano impazziti. Cominciai a tremare, mi prese un brivido come di febbre alta. Tornai sui miei passi di corsa, senza mai voltarmi, fino a gettarmi piangendo nelle braccia di mia madre’. Quello era l’eccidio nazista di Via De Renzis del 22 ottobre del 1943. Nel marzo del 1999 Sparanise divenne Città Medaglia d’Oro al merito civile. A Voi chiedo solennemente di salvaguardare la nostra storia, continuando ad onorare quanti hanno bene meritato nel tempo, per il contributo che hanno dato al nostro sviluppo civile e morale. Concludo esortandoVi a tralasciare le cose che generano scontri, ricercando invece ogni cosa che unisce e che può contribuire in qualche misura al bene comune della Città, con particolare riguardo agli anziani, che hanno allevato le nuove generazioni, e ai bambini, che alleveranno altre generazioni. Un grazie sin d’ora per quello che farete”.

Un appello sicuramente da non sottovalutare considerando la sua esperienza di oltre cinquant’anni di vita professionale vissuta nel mondo delle cronache politiche, e la sua fattiva partecipazione ad una serie di iniziative assunte dall’Amministrazione comunale negli ultimi anni su Saverio Solimene, don Pietro Palumbo, Corrado Graziadei, l’inaugurazione della stele in ricordo del campo di concentramento nazista e dell’eccidio di Via De Renzis, nonché la presentazione del suo interessante libro “Storie di uomini e di lotte contro il sonno della memoria”.

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