Pulcinellamente, impegno nella Giornata per la Legalità

di Redazione

da sin. Elpidio Iorio, il sindaco Di Santo e il papà di Don Peppino DianaSANT’ARPINO. Una sala convegni gremita ha fatto da degna cornice alla Giornata per la Legalità nell’ambito della Rassegna Nazionale di Teatro Scuola PulciNellaMente.

Testimonianze forti e voglia di riscatto hanno coinvolto i presenti in un momento di riflessione su una delle tematiche che più angustia le nostre terre:la criminalità organizzata. A portare i saluti istituzionali, oltre agli ideatori ed organizzatori della Rassegna Elpidio Iorio, Carmela Barbato e Antonio Iavazzo, sono stati il sindaco e l’assessore alla cultura di Sant’Arpino, Eugenio Di Santo e Giuseppe Lettera che hanno sottolineato come “valori come quelli della legalità e della giustizia dovrebbero essere considerati fondamentali in una società come la nostra, nella quale la violenza, la sopraffazione e l’illegalità sembrano prendere quotidianamente il sopravvento. Sono questi i veri nemici contro cui dobbiamo combattere e, cominciare a farlo nel nostro piccolo, all’interno della nostra comunità, rappresenta già un grande passo avanti. Alcune morti, paradossalmente, profumano di vita, alimentano la speranza, aiutano le persone a costruire percorsi capaci di accogliere e includere chi è in difficoltà. La legalità è un diritto fondamentale dei cittadini e, chiunque è al governo di una comunità, sa che assicurarne il rispetto è un suo compito”.

Il referente per la Campania di “Libera” don Tonino Palmese ha evidenziato come “i ragazzi oggi siano più poveri di quanto non lo siano mai stati ma, soprattutto, sono abbandonati e sedotti dalle false utopie e dalla smania di vincere a tutti i costi. E’ per loro che bisogna lottare e per restituire la dignità ai nostri territori”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la giornalista Rosaria Capacchione, a cui è stato assegnato il Premio PulciNellaMente 2009, che ha rimarcato “l’imbarbarimento di una società, come quella italiana, che sta facendo lo stesso percorso delle repubbliche dell’est all’indomani della caduta del muro di Berlino, che hanno visto assurgere al potere oligarchie mafiose”.

Un vero e proprio pugno nello stomaco è stata la testimonianza di Gennaro Del Prete, figlio di Federico Del Prete, il sindacalista ucciso per mano della camorra. Il giovane, senza usare perifrasi, ha messo in evidenza l’assenza dello Stato chiuso nel suo linguaggio burocratese incomprensibile e che, invece, dovrebbe essere più vicino a chi come lui e la sua famiglia vive sulla propria pelle situazioni tanto drammatiche. Gennaro, pur denunciando l’assenza dello stato ha invitato i giovani a non voltare lo sguardo dall’altra parte.

Al figlio di Federico Del Prete, come a Gennaro Diana, papà di don Peppino Diana, gli organizzatori di PulciNellaMente hanno consegnato un premio ricordo. Il padre del sacerdote simbolo della lotta alla camorra, molto commosso ha salutato i presenti ringraziandoli.

Alla manifestazione è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Comunale di Casal di Principe, Francesco Di Caterino, che ha parlato del lento, ma fecondo, percorso di rinascita del suo comune.

Nella foto, da sinistra, Elpidio Iorio, il sindaco Eugenio Di Santo e Gennaro Diana, papà di Don Peppino

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