Maisto riammesso in Consiglio, respinto il ricorso di Di Santo

di Redazione

Elpidio MaistoSANT’ARPINO. “Con la decisione di oggi si pone la parola fine all’ingiusto ostracismo nei confronti del consigliere Elpidio Maisto”.

Ad affermarlo il gruppo consiliare del Pd all’indomani della dichiarata inammissibilità del ricorso presentato dall’amministrazione Di Santo contro la sentenza (numero 3629/08) di reintegro in Consiglio comunale di Maisto.

“Non poteva essere diversamente – sostengono i vertici locali e i consiglieri del Pd – in quanto era del tutto evidente che il ricorso rappresentava la prosecuzione di quella che era stata una vera e propria ritorsione nei confronti della minoranza e una persistente offesa all’immagine del consigliere Maisto e dell’intera Istituzione Consiglio Comunale. Ricorderanno i cittadini di Sant’Arpino – prosegue il Pd – l’atteggiamento contraddittorio ed ondivago della maggioranza. Infatti, prima si adoperarono per l’iscrizione all’ordine del giorno della presa d’atto e il reintegro del consigliere Maisto, e solo dopo, in sede di dibattito in Consiglio, per mera ritorsione nei confronti della minoranza, perpetuando il loro atteggiamento arrogante e antidemocratico, rinviarono immotivatamente tale argomento, in palese contraddizione alle chiare affermazioni di esponenti della maggioranza (avvocato Lettera e avvocato Spanò) sulla volontà di rinunciare al ricorso in appello. Successivamente, in Giunta si procedette al ricorso in appello. Tale atteggiamento persecutorio – fa notare il Pd – è stato tenuto sin dal primo Consiglio comunale, del 30 aprile 2008 e solo perché sulla convalida degli eletti ‘osammo’ contestare l’incompatibilità del sindaco Di Santo e del vicesindaco Spanò, in quanto entrambi interessati direttamente o indirettamente in una vertenza contro il Comune di Sant’Arpino per danni subiti ad immobili del Condominio ‘Di.Sa’ sito in via De Gasperi”.

Il Pd, esprimendo apprezzamento per il consigliere Elpidio Arena “che, nel corso di quest’anno, con il senso di responsabilità che l’ha sempre contraddistinto, ha saputo dare un rarissimo esempio di impegno forte e disinteressato”, conclude: “Con quest’ultima decisione viene affermato inoppugnabilmente che la presunta incompatibilità di Maisto non esisteva prima, né durante, né dopo e che la maggioranza senza argomenti e senza alcuna motivazione e solo in forza di una ‘vendetta’ voleva estromettere Maisto dal Consiglio comunale. Altro che trasparenza ed imparzialità. Altro che ‘mission’ per lavorare per il bene del Paese. Per questa maggioranza l’unica legge è costituita dalla forza dei numeri e l’unico bene sono i propri interessi”.

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