Interrogazione Milo, interviene Stellato (Pd)

di Redazione

Giuseppe StellatoSANTA MARIA CV. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Stellato, interviene sull’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Antonio Milo dell’Mpa per chiedere una commissione d’accetto a Santa Maria Capua Vetere.

“Sulla questione che tanto si è agitata, relativa all’interlocuzione parlamentare presentata dall’onorevole Milo, rappresentante della Mpa, oltre quanto già evidenziato durante la conferenza stampa che si è tenuta presso il comune di Santa Maria Capua Vetere, va ribadito come un’interrogazione parlamentare costituisce uno strumento di controllo sulla politica dei territori. Quella presentata dall’onorevole Milo ha più il sapore di una invettiva priva di contenuti concreti che non quello dell’ interrogazione parlamentare che deve segnalare fatti e circostanze in relazione ai quali chiedere ed ottenere risposte. L’uso dell’interrogazione parlamentare per avere un senso, non deve sfociare nella generica affermazione di fatti, altrimenti finisce per confondersi con la voce di strada o con la propaganda politica non connotata da alcuna concreta qualità. Non è affatto piacevole assistere all’uso distorto dell’uso dell’interrogazione parlamentare, finalizzata ad una richiesta di accesso, svincolata da qualsiasi contesto che potesse anche lontanamente consentirne la richiesta. Il comune di Santa Maria infatti sta operando in maniera aderente alle norme ordinamentali, né risultano fenomeni in qualche modo riconducibili a competenze di eventuali commissioni esterne. Si deve ritenere, allora, che per un verso la mancata diretta conoscenza dei fatti e, per l’altro, la mancanza di fonte d’informazione corretta, abbiano determinato alla presentazione di un’ interrogazione parlamentare del tutto strumentale e non rispondente ad alcuno concreto elemento di attendibilità. Risulta veramente grave l’uso di alcuni strumenti, anche di rappresentanza, quando gli stessi diventano il mezzo non per verificare situazioni di fatto ma per fuorviare anche la formazione di eventuali giudizi. L’uso distorto delle istituzioni è ancora più grave di ciò che si denuncia. Nel caso in esame la stessa pochezza degli argomenti è sintomatica della mancanza di riferimenti concreti. L’augurio è che coloro che oggi si rendono propalatori di notizie a parlamentari per indurli ad iniziative prive di qualunque concreta consistenza, vogliano cambiare rotta, cominciando a prendere atto che i consensi si conquistano costruendo e non distruggendo e infangando tutti indistintamente uomini ed istituzioni”.

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