Unione Comuni, anche il Consiglio di Stato dà ragione a Zitiello

di Redazione

Gabriele Zitiello SAN MARCO EV. Anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di San Marco Evangelista dopo che già il Tribunale Amministrativo aveva affermato la legittimità della delibera di Consiglio comunale con cui nell’ottobre del 2008 l’Amministrazione di Gabriele Zitiello aveva deciso di uscire dall’Unione dei Comuni Calatia.

Ora, difeso dall’avvocato Carlo Marino, il Comune di San Marco incassa un’altra vittoria anche davanti al massimo organo giurisdizionale amministrativo. Il Consiglio di Stato, riunito in Camera di Consiglio, ha infatti rigettato la domanda cautelare nel ricorso presentato dall’Unione per l’annullamento e la riforma previa sospensione dei suoi effetti della sentenza del Tar (del 29 gennaio 2009) con la quale era stato rigettato il ricorso proposto dalla stessa Calatia per l’annullamento della delibera di Consiglio comunale del 28 ottobre 2008.

“Il provvedimento – ha commentato il sindaco – rafforza la nostra consapevolezza di aver agito nel pieno rispetto delle regole. Uscire dall’Unione dei Comuni, decisione condivisa dalla coalizione, dal Consiglio comunale e dall’intera città, è stata insomma una scelta ineccepibile non solo dal punto di vista politico e sostanziale, ma anche dal punto formale, come già dimostrato nelle sedi giurisdizionali competenti”.

A nome della maggioranza è il capogruppo del Pd Giovanni Carozza ad esprimere massima soddisfazione: “Non vorremmo ripeterci sottolineando ancora una volta che avevamo visto giusto. L’uscita dall’Unione – dice – è stata soprattutto una scure che abbiamo abbattuto sugli sprechi della Pubblica Amministrazione e su un certo modo di fare politica. Basti pensare che proprio in questi giorni – sottolinea il capogruppo Pd – è arrivato al Comune un atto di pignoramento presso terzi da parte di un ex consigliere comunale che chiede quasi 70mila euro come indennità maturate in qualità di rappresentante del nostro Comune nell’Unione, indicato dalla passata Amministrazione. Noi abbiamo preferito non nominare nessuno ed anzi procedere allo scioglimento del vincolo con l’Unione. E chi diceva che non potevamo farlo, ha avuto torto in tutte le sedi. Così ha trionfato – conclude Carozza – la sana politica”.

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