Carinola, Napolitano consegna medaglia ai familiari del sottotenente Pezzullo

di Redazione

Giovanni PezzulloCARINOLA. Si è svolta, presso la Caserma Gandin, il 148° Anniversario della Costituzione dell’Esercito Italiano.

Nel corso della cerimonia il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha consegnato diverse onorificenza ai militari della Forza Armata che nel corso dell’ultimo anno si sono particolarmente distinti. Molto commovente la consegna della Croce d’Onore alla memoria del Sottotenente, Giovanni Pezzullo, 49 anni, originario di Carinola, ucciso in Afghanistan a febbraio 2008 a seguito dell’attacco da parte di elementi ostili mentre si trovava nei pressi della località di Rudbar, nella zona di pertinenza delle forze italiane, mentre portava aiuti umanitari alle popolazione stremate dal freddo intenso. Lo scontro a fuoco, coinvolse i militari italiani facenti capo alla “Task Force Surobi”, in attività di cooperazione civile e militare e sostegno sanitario alla popolazione.

La Croce d’Onore per le vittime del terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero, è stata istituita con la Legge 10 ottobre 2005 nr. 207. La Croce d’onore è attribuita con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro competente al personale che sia deceduto ovvero abbia subito una invalidità permanente pari o superiore all’80 % della capacità lavorativa, per effetto di ferite o lesioni riportate in conseguenza di atti di terrorismo o di atti comunque ostili commessi in suo danno all’estero durante lo svolgimento di operazioni militari e civili autorizzate dal Parlamento, tranne che nell’ipotesi di cui all’articolo 78 della Costituzione (Stato di Guerra). Nel caso di conferimento alla memoria, la Croce d’onore e’attribuita al coniuge superstite o, in mancanza, ai figli, ai genitori, ai fratelli e alle sorelle, ovvero, in assenza dei parenti sopra indicati, al comune di residenza dell’insignito.

Di seguito le motivazioni della onorificenza: “Primo Maresciallo del Cimic Group South, successivamente promosso per motivi eccezionali al grado superiore, animato da straordinarie qualità morali e professionali, corroborate da una grande esperienza nello specifico settore, comandato in missioni di pace in teatro afghano nell’ambito dell’operazione ISAF, si prodigava: con rara perizia ed estrema efficacia, nell’assolvimento dei propri compiti. Il 13 febbraio 2008, impegnato in un’attività di cooperazione civile-militare e di sostegno sanitario alla popolazione della Valle di Uzbeen, veniva fatto segno a fuoco da parte di elementi ostili che avevano teso un’imboscata al convoglio militare di cui faceva parte. Colpito mortalmente, immolava la propria vita, fornendo un chiaro esempio di attaccamento al servizio ed altissimo senso del dovere fino all’estremo sacrificio. (Valle di Uzbeen – Afghanistan – 13, febbraio 2008)”.

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