MARCIANISE. Ieri sera, presso la sede del circolo cittadino del Partito Democratico di Marcianise in via Marchesiello, si è tenuta la presentazione dei candidati al consiglio comunale del Pd e del candidato sindaco Mario Paternuosto.
Erano presenti oltre ai candidati il sindaco uscente Filippo Fecondo, il segretario del Pd Pasquale Gaglione e il segretario dell’Italia dei Valori Giuseppe Ferraro. Fecondo ha subito attaccato il centrodestra: “E’ stupido da parte di qualcuno diffondere in giro notizie false. Con cinque candidati sindaci nessuno può sperare di vincere al primo turno”. “La campagna elettorale è lunga – ha continuato – l’esperienza mi insegna che l’elettorato marcianisano punisce sempre chi dice di aver già vinto”. A Gaglione il compito di presentare il candidato sindaco Paternusoto appoggiato da Pd e Idv: “Stiamo parlando di un uomo, che lavora nel nostro nosocomio cittadino dal oltre 30 anni, un marcianisano acquisito che vive e conosce perfettamente la quotidianità cittadina e che i cittadini conoscono molto bene. Un uomo di scienze stimato in città ed anche all’estero per il contributo dato alla comunità medica scientifica”.
Nel suo intervento Paternuosto, primario di gastroenterologia all’Ospedale di Marcianise, ha voluto impostare il suo discorso trattando i temi dell’occupazione e della vivibilità quotidiana. Ma l’intervento più sostanzioso lo ha dedicato all’Ospedale di Marcianise: “L’Ospedale di Marcianise deve essere dei marcianisani. E’ stato voluto e progettato per servire questa comunità ed è ingiusto che venga svenduto da qualche politico per scopi di natura elettorale”. L’allusione è fin troppo chiara al deputato Domenico Zinzi dell’Udc che però Paternusto non nomina mai. “Noi abbiamo già vinto – ha spiegato il primario – perchè abbiamo una missione da portare avanti e chi ha un obiettivo nobile non perde mai. Combattiamo con lo stesso spirito di Leonida contro i persiani”. Grande importanza è stata data da parte del candidato alle questioni della prevenzione delle malattia neoplastiche per via della forte incidenza di tumori sul territorio.
