Francesco Borrasso e il suo nuovo libro “Giorni senza luce”

di Redazione

Francesco BorrassoMARCIANISE. Giovedì 30 aprile, presso la Biblioteca Comunale di Marcianise, il giovane autore Francesco Borrasso ha presentato il suo secondo romanzo: “Giorni senza Luce” ascrivibile al genere thriller- horror.

Un genere spesso bistrattato o snobbato dalla critica letteraria perché normalmente collegato – con i suoi spiriti, demoni, licantropi ecc. – alla cultura popolare, o più propriamente popolaresca, incapace, pertanto, di offrire spunti di riflessione e privo di intrinseco valore artistico, adatto, al più, a spaventare i bambini. Si tratta, in realtà, di un genere i cui elementi costitutivi si caricano spesso di significati simbolici, facendo emergere la parte più oscura e irrazionale che muove la storia dell’umanità.

Egli più volte, durante la presentazione del libro, ha richiamato l’evasione nella fantasia come rifugio dalle proprie paure e dalle proprie sofferenze, ma egli sa benissimo che i veri mostri e demoni agiscono dall’interno della coscienza e si concretizzano senza zanne, corna o effluvi sulfurei ma in maniera anche peggiore: come paura di vivere. Non a caso egli cita tra le sue letture preferite le opere di H.P. Lovecraft.

L’impulso che spinge lo scrittore a ricercare e a dare una forma fantasiosa a questi mostri è, dunque, il desiderio di guardarsi dentro per fare emergere ciò che di più spaventoso e nascosto vi è all’interno del nostro animo: “Ogni libro… ogni cosa che faccio – afferma l’autore – è parte di me”. Scavare tra fango e terra per portare alla luce testimonianze concrete di eventi ancora misteriosi, così come fanno gli archeologi protagonisti del romanzo, non è, forse, la metafora di tale ricerca?

Il talento già dimostrato da questo autore con la sua precedente opera e ancor più con questa sua ultima, consiste nel saper coinvolgere il lettore in questo processo ponendolo,così, di fronte ai propri “mostri” e ciò è possibile solo quando il prodotto artistico è supportato da autentica passione e da genuino interesse per le tematiche trattate.

Una coinvolgente spontaneità, dunque, che è emerse anche dalla lettura delle sue belle poesie attraverso le quali i presenti hanno potuto ancor di più constatare quanto ampia sia la sua ricchezza espressiva (Francesco Borrasso è autore-regista anche di apprezzati e premiati cortometraggi) posta al servizio di una profonda sensibilità e capace di trasmettere ai fruitori delle sue invenzioni artistiche stati d’animo del tutto personali. Come ultimo momento dell’incontro, l’autore legge i ringraziamenti riportati a chiusura del libro; particolarmente toccante è stato il saluto rivolto al padre venuto improvvisamente a mancare in un rapido, devastante “battito d’ali”.

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