Fiat-Opel, Scajola: “Gli stabilimenti italiani non si toccano”

di Redazione

Claudio ScajolaROMA. “I cinque stabilimenti della Fiat in Italia non si toccano”. Parla chiaro il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, dopo le voci circolate nell’ambito della trattativa tra Fiat e Opel.

Trattativa che il ministro si augura possa risolversi positivamente, “perché e la Fiat cresce all’estero cresce anche in Italia”. Scajola ha anche annunciato che al termine delle trattative con l’azienda tedesca “ci sarà un incontro per definire e ascoltare il piano industriale”.

Intanto, la rivista automobilistica Automobilwoche pubblica nuove indiscrezioni sul dossier Fiat-Opel, chiamando in causa una persona “vicina” all’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne. Secondo queste indiscrezioni il marchio “Lancia” dovrebbe sparire a favore di Opel. Il piano, inoltre, prevede che la svedese Saab venga fusa con Chrysler per produrre auto sportive e cabrio, mentre Alfa Romeo trarrebbe vantaggio dalla tecnica Opel per migliorare la sua immagine. Ma non è tutto. Sempre secondo la stessa rivista, la partita tra Fiat e il costruttore di componentistica austriaco-canadese Magna per rilevare Opel si allargherebbe anche a Peugeot-Citroen e Ford. La Magna, infatti, intenderebbe costruire anche modelli di altre case negli impianti della casa di Ruesselsheim, creando una piattaforma aperta ad un gran numero di case automobilistiche, su cui si potrebbero costruire con efficienza di costi auto piccole durante il loro intero ciclo di vita. Idea che piacerebbe sia al gruppo francese Psa (produttore di Peugeot-Citroen) che alla Ford.

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