Fiat-Opel, dalla Germania voci su chiusura di due stabilimenti italiani

di Redazione

Fiat TORINO. Secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, il piano presentato dalla Fiat al governo tedesco per l’eventuale unione con Opel potrebbe comportare la chiusura di alcuni impianti in Europa, tra cui due italiani, uno al sud e uno al nord.

Il giornale, che cita fonti vicino ai negoziati, rivela che presentato l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne avrebbe presentato il nuovo “Project Phoenix”, in sostituzione del precedente piano intitolato “Project Football” che, secondo un altro quotidiano tedesco, Frankfurter Allgemeine Zeitung, prevedeva la chiusura di 10 impianti in Europa, inclusi quelli di Pomigliano (Napoli) e Termini Imerese (Palermo). Piano che la casa di Torino aveva smentito. Ora l’Handelsblatt non fa i nomi dei due impianti che verrebbero chiusi in Italia ma sottolinea che il Lingotto è interessato ad entrare, oltre che in General Motors Europa, anche in Gm Sud America e Gm Sud Africa. Intanto, il governo tedesco sta preparando un piano d’emergenza per la Opel contro un’eventuale insolvenza della casa madre americana General Motors (Gm).

Una situazione che preoccupa anche il governo. Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, in una lettera al presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo e all’amministratore delegato Sergio Marchionne, preannuncia un incontro, con i sindacati, per discutere le prospettive dell’azienda in Italia. “L’accordo raggiunto dalla Fiat con la Chrysler – scrive Scajola – ha costituito per l’economia del nostro Paese un fatto di grande rilievo: una nuova prospettiva di sviluppo, maturata nel pieno della crisi del settore, fa emergere i valori dell’industria italiana come poche volte era accaduto in passato. Il Governo ha tempestivamente supportato la domanda del settore, in linea con gli altri Paesi, assicurando al contempo una evoluzione in senso ecologico coerente con gli interventi per una mobilità sostenibile. Gli ultimi dati sull’andamento delle vendite confermano che l’obiettivo di non penalizzare i nostri produttori è stato raggiunto, anche grazie ai risultati dell’innovazione di cui Fiat è stata capace”. “Ora – aggiunge Scajola – fondamentale sarà il permanere della centralità del sistema produttivo italiano in un progetto che possa continuare ad essere sostenuto dal sistema degli incentivi pubblici disponibili per lo sviluppo economico e produttivo del nostro Paese. Nella certezza che l’eccellenza degli stabilimenti italiani continui ad essere assicurata, anche in un contesto di globalizzazione della produzione, mi attiverò dunque per programmare un incontro a breve termine, anche alla presenza delle organizzazioni sindacali, al fine di condividere il contributo che il governo potrà continuare ad offrire”.

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