Brunetta ora se la prende con i poliziotti “panzoni”

di Angela Oliva

 ROMA. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, in un’intervista a “Klauscondicio”, è intervenuto su alcuni temi che riguardano il suo dicastero.

Brunetta ha sottolineato chebisogna cambiare il concetto di sicurezza eliminando l’eccessiva burocrazia: “Bisogna mandare i poliziotti per le strade. Ma non è facile farlo: non si può mandare in strada il poliziotto ‘panzone’ che non ha fatto altro che il passacarte, perché in strada se lo mangiano. Bisogna cambiare il concetto stesso di sicurezza, deve essere fatta da chi la sa fare. Perché il passaporto bisogna farlo in questura? Il burocrate faccia il burocrate, i poliziotti con la pistola e il manganello vadano in giro per le strade, nelle automobili e in elicottero. Questa deve essere la sicurezza. Invece gran parte del nostro capitale umano impiegato nei sistemi di sicurezza è utilizzato per produrre carte e quindi burocrazia”.

Altro affondo per i dipendenti pubblici è arrivato sul loro modo di vestirsi, in particolar modo il venerdì che, essendo l’ultimo giorno lavorativo in gran parte degli enti pubblici, ha scatenato il “Friday casual”: “Anche il venerdì i dipendenti delle pubbliche amministrazioni devono vestire in giacca e cravatta. Quando si è un’azienda pubblica e si ha a che fare con il pubblico, si hanno doveri maggiori rispetto al privato. Mi piacerebbe poi che lavorassero tutti i pomeriggi fino a tardi, specie il settore giustizia. Io amo tantissimo il tempo pieno e i turni. Perché tanti edifici pubblici vengono utilizzati solo per mezza giornata? Perché non usare le scuole anche oltre l’orario normale? Far lavorare gli statali anche di pomeriggio è un mio obiettivo di questa legislatura”.

Brunetta, infine, interviene sull’Antimafia che, secondo la sua opinione, andrebbe sciolta: “Nel senso che mi piacerebbe che non ci fosse nemmeno lo specifico della mafia. C’è l’antimafia perché c’è la mafia. Se si rispettassero le regole, non ci sarebbe bisogno dell’antimafia, perché la mafia è una forma di criminalità e dovrebbe essere perseguita come tutte le altre. La mafia dev’essere affrontata in modo laico e non ideologico. Se della mafia facciamo un simbolo ideologico, con la sua cultura, la sua storia e così via, rischiamo di farne un’ideologia e come tale, alla fine, produce professionisti di quella ideologia proprio nei termini in cui ne parlava Sciascia, professionisti dell’antimafia”.

Immediata la replica dei sindacati Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) e Anfp (Associazione Nazionali Funzionari di Polizia) che hanno commentato: “Le affermazioni del ministro Brunetta sono infondate e gravi e offendono gli operatori della Polizia di Stato, esprimendosi per editti populistici di cattivo gusto che poco si addicono ad un Ministro della Repubblica”.

Nel pomeriggio, poi, il chiarimento del ministro: “Nessuna volontà di offendere nessuno, ma solo una constatazione scherzosa per dire che chi per tanti anni ha fatto il burocrate dietro una scrivania, è difficile faccia il poliziotto alla Starsky e Hutch per la strada”. “Chiedo scusa ai bravissimi poliziotti con la pancia, nessuna offesa nei loro confronti, – ha aggiunto Brunetta – ma solo la constatazione che un eccesso di impegno burocratico delle forze dell’ordine ha spesso snaturato la missione principale del sistema sicurezza che è quella di stare per la strada per la sicurezza dei cittadini. Meno burocrazia, tra le forze dell’ordine e più qualificazione dell’ordine pubblico”.

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