Allarme valanghe, un morto e quattro feriti

di Redazione

 L’allarme valanghe imperversa sulla giornata del primo maggio. In val di Màzia, sul versante trentino della Marmolada e in Alta Valtellina una persona è morta e altre quattro sono rimaste ferite, di cui tre in modo grave.

Sul monte Rotonaria in provincia di Frosinone è morto un uomo che invece stava facendo trekking.

In val di Màzia, in Alto Adige, la vittima è uno scialpinista di 54 anni, travolto da una slavina che si è staccata poco prima delle 12 a quota 3mila nella zona del Palla Bianca, sopra Malles Venosta. Inutili i soccorsi, immediatamente giunti sul posto con un elicottero partito da Bolzano.

A Pian dei Fiacconi, sul versante della val di Fassa della Marmolada, un’altra valanga ha investito un gruppo di quattro alpinisti, recuperati dalle squadre di soccorso alpino. Tre sono stati portati in elicottero in ospedale a Trento: uno è in gravissime condizioni, due sono gravi. Un quarto alpinista è rimasto illeso.

Un’altra slavina si è staccata a circa 3mila metri sul Corno di San Colombano, in alta Valtellina presso Bormio: coinvolti quattro sci alpinisti, tre dei quali sono rimasti illesi mentre l’altro ha riportato lievi ferite con traumi alla colonna vertebrale e a un ginocchio.

Sul monte Rotonaria, in località Collepardo, in provincia di Frosinone, un uomo di 60 anni è morto cadendo da un sentiero scosceso e ripido dove stava facendo trekking a una quota di circa mille metri. L’allarme è stato dato dal figlio della vittima e da un amico di famiglia.

Secondo il bollettino valanghe dell’ufficio idrografico della Regione Trentino-Alto Adige, la neve caduta abbondante nei primi giorni della settimana si sta assestando molto rapidamente, anche se, specie in alta quota, il suo consolidamento con la vecchia neve è localmente ancora debole. Il forte vento ha inoltre formato considerevoli accumuli su tutte le zone esposte e con l’aumento diurno della temperatura il pericolo valanghe è significativo, in particolare oltre i 2200 metri.

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