Studenti del “Suor Orsola” in escursione nelle campagne di Cesa

di Redazione

 CESA. Studenti dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli in escursione nelle campagne di Cesa e dell’agro aversano per studiare la cosiddetta “vite-maritata”.

In pratica, il classico e straordinario vitigno allevato ad “Alberata aversana” da dove si ricavano quei meravigliosi grappoli di uva da cui si estrae il famoso nettare di Bacco, detto “Asprinio di Aversa”, vino che nel 1993 si fregia del marchio Doc. La straordinaria alberata, unica al mondo nel suo genere, la cui altezza raggiunge i 20 metri, è definita anche “vite-maritata”, poiché i vigneti sono vincolati e sostenuti, in pratica ‘maritati’, con gli alberi che fungono da tutori, in genere alti pioppi. Un qualcosa di unico e spettacolare che è possibile ammirare solo nell’agro aversano, anche se ultimamente questo tipo di coltivazione va sparendo, mentre esso è un bene agricolo e ambientale da salvaguardare, come sottolineato dagli allievi dell’ateneo napoletano.

 Nei giorni scorsi gli studenti della Facoltà di Lettere, iscritti al Corso di Laurea in Conservazione dei beni culturali, indirizzo dei beni paesaggistici e ambientali, sono giunti nelle campagne cesane guidati dal professor Raffaele Buono, che detiene il laboratorio scientifico mentre sul territorio si sono avvalsi del supporto della Regione Campania, ufficio Stapa Ce.Pica-Ce.Sa di Aversa.

A fare da cicerone il funzionario e responsabile vitivinicolo della Regione e neo presidente della Pro Loco Cesa, dottor Umberto Guarino. Proprio Guarino ha sottolineato quanto la Pro Loco sia in prima linea nella valorizzazione e tutela del vitigno Asprinio. Alla raccolta del vino, infatti, è stato dedicato il “torneo dello scalillo” che ha visto la sua prima edizione nella festa di primavera dell’anno scorso. Festa che Guarino, insieme al nuovo direttivo e ai soci tutti, sta preparando anche per quest’anno e che allieterà per due giorni l’intera comunità cesana.

La Pro Loco, dunque, in prima linea per salvaguardare quello che è spettacolo della natura e dell’attività dell’uomo. Una presenza che andrebbe conservata e valorizzata per le sue peculiarità e per diventare un patrimonio di tutti, un vitigno simbolo di tradizione, cultura e folclore.

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