Rione Bagno, è scontro tra Aversa e Cesa

di Nicola Rosselli

Ciaramella-De AngelisCESA. “Il rione Bagno di Aversa non passerà al Comune di Cesa. Almeno per il momento”. Ad affermarlo il sindaco di Aversa Mimmo Ciaramella che, però, lascia aperto uno spiraglio …

… per quanti, residenti nel quartiere a confine tra la città normanna e Cesa, quando afferma: “Penso che, comunque, della cosa possa parlarsi con calma anche per verificare la possibilità di uno scambio di zone omogenee individuando un’area che abbia il problema inverso a quello del Rione Bagno”.

Insomma, il primo cittadino di Aversa preannunzia il parere sfavorevole del consiglio comunale aversano che si riunirà lunedì prossimo per rispondere alla richiesta della Regione Campania sull’eventualità di una “cessione” a Cesa del Rione Bagno. “Si tratta – ha dichiarato Ciaramella – di una vicenda gestita male. Questo fantomatico comitato è partito in quarta senza interpellarci”.

Ma dal Comitato Rione Bagno, composto da persone dei più diversi orientamenti politici, giunge una netta smentita a Ciaramella: “Abbiamo chiesto al sindaco di Aversa un incontro da oltre un mese, ma non siamo stati interpellati. Ora ci convoca per martedì, ossia dopo il consiglio comunale”.

Ancora più netta la posizione di Vincenzo De Angelis, primo cittadino di Cesa, il comune che vedrebbe accrescere la propria popolazione di circa mille abitanti con l’acquisizione giuridica del nuovo quartiere. “Da parte nostra stiamo perorando la causa del Comitato perché riteniamo che per tradizione e storia quella popolazione si senta cesana e per questo, come ha già fatto anche la Provincia, anche noi abbiamo dato parere positivo”. “Del resto – continua l’esponente Pd – quel rione usufruisce dei servizi di Cesa. Siamo di fronte ad un atto dovuto. Aversa non ha mai dato nulla al Rione Bagno ed ora deve lasciare libera la popolazione di decidere, non tenerla sequestrata. Per loro il sindaco sono io; quando hanno un problema vengono da me, non vanno da Ciaramella. Uno scambio tra Aversa e Cesa? Non scherziamo, le persone non possono essere considerate numeri, hanno una loro dignità”.

Dunque, la polemica tra i due centri limitrofi è rovente e sembra non essere nemmeno un problema di colori politici tenuto conto che da tempo immemorabile questo rione ha sempre gravitato su Cesa ed anche “geograficamente” è diviso da Aversa dalla linea ferroviaria e da un ponte che non a caso è noto come “Ponte di Cesa”. Ma la cessione è difficile, anche perché per Aversa potrebbe significare scendere sotto i cinquantamila abitanti e perdere non poche prerogative, anche economiche.

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