Cesa…cresce!

di Redazione

 CESA. “Credo proprio che sia vero, credo che nonostante tantissime difficoltà Cesa stia crescendo. C’è sempre più gente disposta ad ascoltare piuttosto che ascoltarsi.

E’ importante riuscire a capire questa sottile differenza. Ci sono persone arroccate sulle loro posizioni, che hanno la presunzione di essere nel giusto a prescindere da tutto e da tutti, persone che vivono di dogmi e che vacillano malamente appena fanno un passo fuori dai loro schemi. Ed io dubito fortemente di queste persone. Il mondo non ha bisogno di loro, il mondo non ha bisogno di dogmi, ma di pensieri liberi in menti altrettanto libere. Sono queste le persone che sanno solo ascoltarsi.

Ci sono, poi, tantissime persone disposte a superare quelli che ho definito altrove “stupidi pregiudizi o meschine barriere politiche” e mettere in discussione sè stesso per la giusta causa. Sono queste le persone aperte al dialogo, quelle persone che rappresentano la parte sana della società e da cui ci si aspetta il vero cambiamento, il vero salto di qualità. Sono queste le persone che sanno ascoltare. Ovviamente in una società che si rispetti, dove fortunatamente non siamo tutti mentalmente allineati, dove c’è la diversità di pensiero, il diverso modo di vedere la stessa cosa, non può mancare lo stupido. E per stupido intendo quella persona che non discute, che non ha idee, che non si confronta, che non ascolta.

Lo stupido è quella persona che sa solo ascoltarsi. Di fronte a situazioni come queste, io non ringrazierò mai abbastanza gli antichi greci per aver inventato la democrazia, e tutte le persone che hanno lottato e difeso la libertà anche a costo della loro stessa vita. Perché è grazie a questa libertà che io ho l’opportunità di scrivere ciò che penso, e soprattutto di pensare con la mia testa. Ed è grazie alla libertà che io posso chiamare stupido chi non capisce di avere questa opportunità, ma si adagia negli schemi preordinati di una società che ha ormai fatto il suo tempo e che deve cedere il passo a questo nuovo modo di vivere il sociale. Non più schemi che limitano il pensiero, non più pregiudizi, non più barriere socio-politico-culturali. Niente altro che libertà, democrazia, confronto leale.

Nella nostra comunità si comincia a respirare aria nuova, c’è una maggiore consapevolezza di se stessi, c’è una sorta di rivolta contro il pregiudizio, contro quella massoneria di pensiero, ancorata ad un passato fatto di ideologie stantie, di omertà e di leggi non scritte, che governano un modo di vivere totalmente anacronistico. E’ questo ciò che io vedo da un po’ di tempo, ed è questo che mi fa dire in modo sempre più convinto che Cesa sta crescendo”.

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