Porto Turistico, osservazioni di Assobalneari su impatto ambientale

di Redazione

 CASTEL VOLTURNO. L’Associazione Balneari della Campania, rappresentata dall’architetto Antonio Cecoro, in relazione al progetto in Project financing per la realizzazione del Porto Turistico Marina di Pinetamare in Castel Volturno, …

… comunica che, in data 28 aprile 2009, ha presentato presso la Regione Campania le osservazioni inerenti la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per l’iter procedimentale dello stesso al fine di valutare gli impatti che il progetto potrà produrre all’ambiente sia in fase di realizzazione che in fase di esercizio.

“Premesso – si legge in una nota – che per il segmento balneare la costruzione del porto rappresenta e deve rappresentare un’occasione unica e fondamentale per il recupero e lo sviluppo dell’intera area di influenza della struttura. Sotto il profilo sia economico che ambientale l’intero comparto costiero guarda con estrema attenzione agli sviluppi derivanti dalla realizzazione di una simile infrastruttura. Essa dovrebbe essere l’occasione per un vero rilancio socio-economico del territorio, ma un qualificato sviluppo turistico è possibile solo a condizioni che si attui un’organica politica di difesa degli arenili e di gestione integrata della costa. Proprio a causa dell’estrema limitatezza del progetto le aspettative sono state disattese: difatti la priorità dei progettisti è stata chiaramente potenziare al massimo la capienza dei posti barca e provvedere alla difesa del porto dall’insabbiamento trattando con assoluta indifferenza tutto ciò che è intorno. Non sono stati considerati in alcun modo gli aspetti ambientali ed in particolare i danni che hanno travolto e sconvolto l’intera fascia costiera cancellando e riducendo in ginocchio decine di imprese balneari spazzate via dall’erosione causata dalla realizzazione abusiva della darsena di S. Bartolomeo”. L’Assobalneari – conclude la nota -dichiara la propria contrarietà e la decisa opposizione alla realizzazione di progetti parziali e poco attenti ai delicati equilibri della linea di costa che non mantengano i caratteri della integrazione territoriale e settoriale degli interventi, soprattutto se modificativi degli equilibri geomorfologici”.

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