Fondi regionali al Tarì, denuncia di Polverino (Pdl)

di Redazione

Angelo PoverinoCASERTA. E’ stato uno di quelli che è andato fino in fondo alla questione. Con un’interrogazione rivolta anche alla Prefettura di Napoli ed al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica …

… ha denunciato cinque mesi fa tutti i particolari di quella che con il passare delle ore sta assumendo i connotati di una vera e propria bufera giudiziaria, che vede coinvolto il Tarì. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere indaga a tutto spiano. La commistione tra la politica e l’imprenditoria della cittadella orafa sembra essere ad una svolta e riserverà altri e nuovi colpi di scena. Il primo è quello che riguarda il rapporto che si è venuto a creare tra un soggetto privato, che riceve considerevoli finanziamenti regionali in attività diverse da quelle dell’oro, e la Regione Campania. L’interrogazione – denuncia di Angelo Polverino del Pdl era centrata su questo aspetto.

“E pensare che per questo qualcuno ha cercato di spaventarmi al punto tale da riservarsi un’intera pagina di giornale, avvertendo di adire le vie legali contro un Consigliere Regionale. Praticamente contro di me. Mi veniva contestato di svolgere il mio dovere, vale a dire quello di interrogare Bassolino e Cozzolino sui fondi dati al Tarì e su come questi erano stati spesi. Gli autori di quell’annuncio hanno dimenticato che quella denuncia era stata fatta nella qualità di Vicario della Commisione regionale di controllo e trasparenza degli atti. Io confido nell’operato della magistratura, affinché faccia piena luce sull’utilizzo di fondi pubblici, dal momento che né Bassolino né i suoi uomini si sono degnati di rispondere alla mia richiesta. Certe operazioni condotte al Tarì vanno studiate a fondo”.

L’interrogazione del consigliere Polverino è pubblica ed in essa viene riportata anche il nome di un altro potente assessore regionale, Corrado Gabriele, che gestisce la Formazione professionale in Campania. “Nell’esposizione dei fatti – aggiunge Polverino – chiedevo anche dei chiarimenti sul Prusst ‘Conurbazione casertana’, con coinvolta Caserta, Comune capofila ed altri 17 Comuni della Provincia ed i soggetti privati. Tra questi anche l’Asi, l’Iacp, la Sovrintendenza dei Beni Culturali. Insomma, non si è mai capito, a fronte di importanti interventi finanziari, che sono arrivati anche dal Ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti, come è cambiato il sistema delle produttive attività nella Provincia di Caserta”.

Non sono inoltre sfuggiti al consigliere nemmeno i finanziamenti Por per gli interventi al settore orafo, la Fondazione del Tarì e l’ampliamento di 10 mila metri quadrati coperti, destinati ad accogliere circa 200 spazi espositivi ed il fatto che gli espositori del Tarì sono aziende esterne, che compromettono la competitività delle imprese del settore.

“Una Fondazione che nasce dalla fusione tra la Regione Campania ed il Tari. Per la precisione con 63 mila euro versati dal Tarì e 40 mila dall’Ente gestito da Bassolino. La correttezza istituzionale vuole che i bilanci siano messi a disposizione di chi ne fa richiesta. E non solo. La Regione ha concorso finanziariamente alla realizzazione del tanto discusso Polo Fieristico. Ma è veramente servito il Polo ad aiutare i soci del Tarì ad uscire dalla crisi? Gli operatori del settore orafo dell’intera provincia sono sempre sul piede di guerra. I soci del Tarì si sono ridotti alla vendita al dettaglio per tirare avanti, mentre le perdite del Tarì sono sempre in rosso e a rimetterci sono sempre gli stessi. I soci”.

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