Vendere quadri è una “missione” per l’artista casalese Baldascino

di Andrea Aquilante

Luigi Baldascino con Carmen RussoCASAL DI PRINCIPE. Da 20 anni il centro d’Arte “La Cornice” è diretto da Luigi Baldascino. Una struttura capace di polarizzare le espressioni artistiche dell’ultimo secolo non sempre convergenti e storicizzate.

L’artista già già dalla fanciullezza nutriva la passione per pittori come R. Capaldo, A. Grassi, E. Treccani, F. Borghese, A. Possenti, , nomi che gli hanno portato la conoscenza della fondamentale stagione della pittura contemporanea.

“Vendere quadri può diventare una missione, pur restando un mestiere, se nella finalità si innesta qualcosa che non ha più nulla di connaturale al concetto del vendere, del trafficare”, afferma Baldascino che apri la galleria nel 1989, guidato proprio da quei pensieri, divenuti sinceri propositi di “riuscire utile alla felicità umana, di accrescere la fiducia in un futuro miglioramento dei rapporti tra gli uomini”.

“In questi anni – ci racconta – momenti di scoraggiamento non sono mancati, ma mi ha sempre sorretto la volontà di servire una causa giusta e dignitosa. Forse il problema sta nel fatto che Casal di Principe essendo un paese di estrazione agricola, risulta composto da molta gente con poca dimestichezza con l’arte in generale e, soprattutto, di fronte alla situazione dell’arte figurativa e delle grandi firme, perciò succede che molti si fidano più dell’amico che fa il ‘pittore della domenica’ che di una galleria d’arte qualificata”.

Quindi, il suo è lavoro non facile: quello di educare quella parte di pubblico meno preparata, abituata solitamente a scegliere un’opera d’arte in base alla semplice piacevolezza del tipo di cornice che si adatta ai mobili. Un lavoro duro e costoso. Tuttavia, la soddisfazione è sempre quella di riuscire ad impedire l’acquisto di una “crosta” a favore di un piccolo quadro o serigrafia d’autore.

“Ricordo di essermi dedicato alla vendita di quadri proprio il giorno in cui si fece ferma in me la convinzione che mercanteggiare opere d’arte. – conclude l’artista – Cioò significa mettere in un circuito un prodotto sommamente pregiato, utile a dirozzare l’animo umano, ingentilire i rapporti di relazione che legano gli uomini tra loro”.

Nella foto, Baldascino premiato da Carmen Russo ad un concorso a Firenze

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