CARINARO. A tenere banco in questa prima metà di campagna elettorale è la polemica tra il candidato della lista “Rinascita per Carinaro”, Francesco Coppola, e Stefano Masi, figlio del sindaco uscente Mario Masi.
Dopole accuse di Coppolaall’operato amministrativo finora intrapreso nell’ambito dei servizi sociali, la risposta di Masi junior e la replica del candidato, ora pubblichiamo un’ultima nota a firma del figlio del primo cittadino, nella speranza che le due parti non proseguano ad “oltranza” finendo per annoiare i lettori.
Caro Signor Coppola, per fugare ogni suo dubbio sulla proprietà intellettuale delle considerazioni che ho inviato a Pupia, le rispondo a stretto giro di boa. La differenza sostanziale tra me e lei è che Lei è candidato ed io no. Lei molto prima di me deve dar conto, candidandosi a rappresentare gli altri, del proprio vissuto e del proprio operato, della propria coerenza e della genuinità delle azioni e affermazioni. Io a corredo di un, a questo punto modesto, promemoria su chi Lei è, da semplice cittadino e elettore le ho posto alcune semplicissime domande.
I candidati, se interrogati, devono rispondere alle domande degli elettori. Mica possono limitarsi a leggere un foglio scritto come ha fatto Lei ieri in piazza o ad inviare comunicati ai giornali? Ma che fa Coppola? Fa come Berlusconi? Evita i dibattiti? Le ripeto le domande a cui Lei non ha risposto. Il servizio del pasto caldo a domicilio è presente in molte comunità che nel nostro immaginario definiamo civilissime. A Carinaro è invece demagogia? (invito tutti a digitare su google servizio pasto caldo a domicilio o servizio mensa a domicilio); dato che nei cinque anni appena trascorsi Lei non ha mai, e ripeto, mai fatto nessuna critica e/o nessuna proposta sui servizi sociali .a cosa si deve questo sospettoso (lo lasci dire ora a me) risveglio dal letargo? Non sarà stata, forse, qualche ultima scelta di questamministrazione a causarle questo improvviso inturgidimento della passione civile?
Si ricordi, caro Coppola, che è Lei candidato, e quindi Lei deve rispondere. Fino a quando Lei non risponderà a queste domande non sarò io a non essere allaltezza di essere un suo interlocutore, ma sarà Lei un candidato reticente e quindi indegno di essere interlocutore di alcuno. Sappia che non le replicherò più. Perché le darei occasione di ulteriore pubblicità. Provi nel frattempo a riempire i suoi comunicati con proposte chiare ed intelligibili sui servizi sociali, e non paroloni che vogliono dire poco o nulla.
Per quanto riguarda la mia insoddisfazione, mi lasci unultima battuta. Ho abbandonato, come dice lei, la maggiore età da un pezzo e sono senza un lavoro. La mia insoddisfazione è quindi umanamente comprensibile. Linsoddisfazione incomprensibile, è invece la sua: un uomo che ha saputo con il suo talento raggiungere traguardi importanti. Cosa altro vuole dalla vita? Buona fortuna ad entrambi. (Stefano Masi)