Francesco Coppola: “Solidarietà non carità”

di Redazione

Francesco CoppolaCARINARO. La persona al centro dell’azione amministrativa. Francesco Coppola, candidato chiave della lista “Rinascita per Carinaro” indica nella dignità del cittadino la priorità numero uno per un’amministrazione che possa definirsi attenta alle vere esigenze della collettività.

Un obiettivo che non può prescindere, secondo Coppola, da un nuovo modo di concepire i servizi sociali, che “devono essere – osserva il candidato, rafforzando un concetto già espresso – improntati non sull’ottica della carità, ma della solidarietà”. E che inoltre non possono scendere dall’alto con interventi poco calzanti per la realtà territoriale, ma essere viceversa calibrati sul tessuto locale e sui bisogni della popolazione. Un tentativo, quello di rimodulare il settore dei servizi sociali, che si cercò di perpetrare anche quando, qualche anno fa, proprio Coppola fu nominato presidente della consulta sul volontariato istituita a Carinaro.

“Ci volle davvero poco per capire – critica Coppola – che l’istituzione della consulta, organo consultivo e non deliberativo, era solo l’ennesimo intervento di facciata mirato a buttare il fumo negli occhi della gente senza piuttosto fondarsi sulla volontà del riscatto e del coinvolgimento di tutte quelle associazioni che in qualche modo potessero supportare il sistema dei servizi sociali”. Ma adesso bisogna voltare pagina. “Ci sono storie di solidarietà straordinarie sul nostro territorio – sostiene Coppola – basti pensare al mercatino promosso da Cittadinanza attiva ( di cui il candidato fa parte, ndr) che ha istituito un fondo per supportare i costi dei bambini più disagiati nelle attività didattiche. Ci sono a Carinaro delle risorse umane di grande spessore – aggiunge Coppola – e l’azione pubblica ha il dovere di orientarsi verso una riorganizzazione di tutte le forze e le energie che nel sociale hanno la volontà e la capacità di raggiungere risultati concreti”. La filosofia di Coppola è tutta racchiusa in una frase: “Nessuno può stare del tutto bene finché sa che anche uno solo sta male; nessuno può essere felice finché sa che anche uno solo è infelice”.

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