Villa Literno contro le “antenne selvagge”

di Redazione

 VILLA LITERNO. L’amministrazione comunale di Villa Literno annuncia che ricorrerà al Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar che autorizzano l’installazione di ripetitori di telefonia mobile in punti sensibili del territorio comunale, contrariamente a quanto consentito nel vigente gegolamento comunale.

Le ultime due sentenze sono arrivate a marzo in riferimento ad altrettante dichiarazioni di inizio attività a Villa Literno, rispettivamente a via Delle Dune e a corso Umberto. Nei mesi scorsi il Comune era stato sconfitto al Tar anche relativamente ad un terzo ripetitore progettato lungo via Manzoni, a ridosso di via Carducci, a poche decine di metri dall’ufficio postale e dall’istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” sede della scuola media, dove studiano quotidianamente oltre 400 bambini liternesi.


Proprio la vicinanza alle scuole il nodo più spinoso, nei confronti del quale l’amministrazione comunale non accetterà compromessi: “Ci preme sottolineare con chiarezza che non siamo contro i ripetitori, tantomeno contro le società di telefonia– dichiara Nicola Di Fraia, vicesindaco con delega all’Urbanistica- ma questi impianti, anche se a bassa emissione, vanno installati in zone sicure, al di fuori del perimetro urbano, e soprattutto lontano da punti sensibili come le scuole; il nostro regolamento è chiaro”.

A meno di 150 metri (in linea d’aria) dai punti sensibili non è possibile installare impianti radioelettrici. Eppure, le società di telefonia, contravvenendo a quanto riportato nel Regolamento Comunale, continuano nella loro attività, contro la quale gli uffici comunali sono costretti a rincorrere, attraverso provvedimenti di sospensione e tentativi di accordo bonario, finora falliti.

“Prendiamo atto – commenta il vicesindaco – che ogni qual volta un gestore di telefonia mobile ha avuto intenzione di impiantare un proprio ripetitore sul nostro territorio comunale, a prescindere dalle amministrazioni, dalle leggi e dai regolamenti vigenti lo ha fatto: le loro società sono venute, hanno contattato privati cittadini by-passando completamente le indicazioni dell’amministrazione e hanno operato nel loro esclusivo interesse. Ciò non può essere consentito e speriamo che la legge tenga in considerazione la salute dei cittadini come facciamo noi”.

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