Eureka: “Più incentivi per i giovani trentolesi”

di Redazione

Michele Apicella TRENTOLA DUCENTA. I giovani dell’associazione “Eureka” si dicono esterrefatti dinanzi all’indifferenza che le Istituzioni mostrano per le problematiche che riguardano il mondo giovanile.

Da un sondaggio fatto tra gli iscritti al movimento socio-culturale, presieduto dall’avvocato Michele Apicella (nella foto), è emerso che la maggioranza dei giovani risulta senza lavoro o non ne è soddisfatta. A questo punto viene da domandarsi: “Verso chi puntare il dito?”.

“Non è nello stile del nostro movimento addebitare le responsabilità dei problemi cittadini ai politici o ai presunti tali, – affermano dall’associazione – ma è innegabile che ci si aspetti, da parte delle autorità locali, maggiore sensibilità e attenzione verso coloro che rappresentano il futuro del paese. Ci si riferisce in particolare ai giovani, non più adolescenti, che credono in valori come la famiglia e non hanno né i mezzi né le possibilità di perseguirli nell’imminenza, per trasformare in qualcosa di concreto quelli che per ora rimangono solo valori”.

Il presidente Apicella aggiunge: “Per formare una famiglia occorre un lavoro, per intraprendere un lavoro ci hanno insegnato che è necessario un titolo di studio. È triste dover constatare che, in Italia, in genere, e nel nostro paese in particolare, ci sono tanti giovani che hanno investito le loro energie per giungere ad un traguardo, quale può considerarsi un diploma o una laurea, e doverli purtroppo tenere ‘stipati’ in un cassetto senza poter avere la possibilità di conseguire gli obiettivi prefissati”.

Il movimento Eureka si propone di valorizzare i giovani volenterosi che vogliono mettersi in gioco dal punto di vista meritocratico, e vogliono dimostrare che quello che sanno e che hanno imparato sui banchi di scuola non è limitato al “pezzo di carta”. Eureka invita, dunque, l’Amministrazione “a promuovere maggiori incentivi, come borse di studio e finanziamenti di progetti, ponendosi eventualmente a disposizione fornendo,nel suo piccolo, idee e proposte”.

Apicella, infine, pur fortemente soddisfatto per la costante partecipazione dei giovani che frequentano la sede sociale, si dice preoccupato “per lo smarrimento che li affligge, non rendendosi possibile nel nostro paese una partecipazione attiva, fattiva e propositiva nella vita sociale”.

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