Gabriele si impegna per recupero della Capella Reale

di Redazione

GabrieleSPARANISE. Il popolo di Sparanise rivendica la propria storia. E menomale. Io da parte mia mi informerò per vedere che fine hanno fatto i 50 mila euro destinati dalla Regione al recupero della Capella Reale;

e vedrò perché tutto è rimasto fermo dal febbraio dello scorso anno”, L’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Corrado Gabriele, nel suo intervento di martedì scorso al convegno promosso dall’associazione Siti Reali presso la Sala della Loggia del Maschio Angioino a Napoli, è stato fin troppo chiaro. Ad una precisa domanda fattagli dai giovani studenti dell’ITCT Galilei durante la cerimonia di nomina ad “Ambasciatori dei Siti Reali” e di consegna della Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica, ha fatto capire senza alcun ombra di dubbio che si interesserà affinché la comunità di Sparanise possa vedere restaurato quel che rimane del Casino borbonico dell’Antico Demanio di Calvi: la Cappella Reale. Un casino voluto da Carlo di Borbone nel 1779 e fatto costruire dagli architetti Collecini e Patturelli. Un casino, per capirci, che è stato costruito prima del Casino Reale di Carditello e alla stessa Reggia. Con il suo interessamento, quindi, può darsi che qualcosa si muove per il recupero della sfortunata Cappella Reale del Demanio di Calvi. La Regione Campania, infatti, ha stanziato 50 mila euro per il recupero del Casino di Calvi, oggi nel Comune di Sparanise e la notizia è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania, N° 5 Bis del 4 febbraio scorso, dove all’art. 42, quarto comma è scritto:” E’ concesso per l’esercizio finanziario 2008 un contributo straordinario di euro 50 mila al Comune di Sparanise (CE) finalizzato alla ristrutturazione ed al restauro del monumento storico “Casino Reale”. Un contributo che, se non altro, poteva servire a mettere in sicurezza e delimitare almeno l’area della Cappella Reale, oggi abbandonata a se stessa e nel degrado. Ma da allora, a quanto ci è dato sapere, poco è stato fatto per dare avvio ai lavori. L’area, anzi, nonostante sia gravata dal “vincolo dei beni culturali”, è stata addirittura recintata. Eppure l’amministrazione comunale, grazie all’ex sindaco avvocato Salvatore Piccolo e all’ex Presidente del Consiglio comunale Salvatore Fattore, aveva mostrato una chiara volontà di salvare il salvabile. L’amministrazione, infatti, aveva avviato rapporti con la Sovrintendenza ai monumenti di Caserta, nella persona dell’arch. Giuseppina Torriero, per valutare il da farsi. Ma poi, ad oltre un anno di distanza (il finanziamento è del 4 febbraio 2008) tutto è rimasto come prima. L’obiettivo era l’acquisizione al patrimonio comunale (e quindi all’intera comunità sparanisana) della Cappella Reale, al fine di procedere al suo recupero. Con l’interessamento dell’assessore Gabriele (se ovviamente l’assessore manterrà il suo impegno), potrebbe essere arrivato il momento in cui ciò che rimane del Casino e la Cappella Reale cessino di essere considerati proprietà privata e continuino a restare patrimonio di tutti. Intanto, però, giace abbandonato a se stesso, un patrimonio inestimabile, un tempo riserva di caccia di Ferdinando di Borbone, che ha visto tra le sue mura non solo i Re Carlo III e Ferdinando IV, ma anche Francesco I, Ferdinando II, il pittore di corte Philipp Hackert, gli architetti Collecini e Patturelli, la Regina Amalia Walburga, la Regina Carolina, la Contessa di Floridia, il Marchese di Villafranca, il Duca di Casoli, il Principe del Riccio e il Vicerè di Sicilia, Principe di Caramanico.

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