Bonacci: “L’economia calena per il lavoro e l’ambiente”

di Redazione

Calvi RisortaCALVI RISORTA. E’ nota la difficoltà di un singolo Comune, in tempi di economia globalizzata, di intervenire sui processi economici e sulle tendenze del mercato, fattori che ormai travalicano gli stessi confini nazionali, figuriamoci quelli di un comune.

Al tempo stesso le competenze che la legge assegna ai comuni sono per lo più di carattere autorizzativi e burocratico, anche i poteri di pianificazione della propria rete commerciale sono ormai ridotti.
La lista Calvi Democratica con il suo leader Antonello Bonacci è comunque dell’avviso che un’amministrazione comunale non possa rimanere inerte di fronte a qualsiasi fenomeno si verifichi nella propria giurisdizione, ivi compresi quelli di natura economica.
Si ritiene pertanto di proporre i seguenti punti programmatici in vista della tornata elettorale del 6 e 7 giugno:
in primo luogo rivendicazione del pieno diritto di intervento politico, più che amministrativo, dell’Amministrazione Comunale su ogni crisi aziendale o conflitto di lavoro, che si manifestino nel proprio territorio, o nei comuni contermini quando ciò interessi l’economia della zona;
promozione dell’agricoltura biologica, favorendo l’esito delle produzioni presso la rete commerciale locale, istituendo a titolo sperimentale un mercatino mensile dei prodotti biologici, acquistandone direttamente la quantità necessaria a promuoverne l’uso nelle mense scolastiche; verifica della presenza degli esercizi di vicinato – per ogni singola tabella merceologica – in ogni frazione, intervenendo con opportune misure per favorirne l’insediamento nelle località insufficientemente dotate;
promozione dell’associazionismo d’impresa per superare la frammentazione e garantire servizi di supporto alla produzione comuni a tutte quelle aziende, che per la loro dimensione non sono in grado di gestirseli in proprio;
introduzione di un percorso preferenziale nell’esame delle pratiche relative all’ottenimento di autorizzazioni e concessioni per l’adeguamento di strutture e impianti alle normative sulla sicurezza dei lavoratori;
promozione di un nuova modalità di praticare l’escursionismo e il turismo, rispettosa dell’ambiente e delle sue risorse naturali, basata più sulla qualità dell’offerta turistica che sulla quantità.

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