Lions Club, “Dalla simbologia alla sorgente originale dell’uomo”

di Antonio Taglialatela

Pasquale Zibella SANTA MARIA CV. Presso un noto agriturismo sammaritano uno dei recenti incontri del Lions Club di Santa Maria Capua Vetere, imperniato su tematiche inerenti la cultura e le tradizioni locali nella simbologia.

Tra gli interventi quello del professor Pasquale Zibella (nella foto), socio del club presieduto dall’ingegner Enzo Quarracino, unitamente ai riferimenti alla simbologia nella tradizione dell’ulivo una delle maggiori colture autoctone. Tra i numerosi aspetti della millenaria coltura, tra nuove tecnologie e sistemi di produzione all’avanguardia per un prodotto genuino e classificato, quello della simbologia legata al simbolo della pace. Una simbologia che risale a tempi antichissimi a cui sovente vi si faceva ricorso in assenza di conoscenze logiche e scientifiche.

Il simbolo – come è stato affermato – crea un rapporto tra la sorgente originale dell’uomo e la sua finalità, ossia conduce l’uomo dalla sua origine al suo termine. Questa origine e questo termine sono entrambi divini. “La sfera simbolica – ha argomentato il professor Zibella – si trova nei nostri comportamenti, nel nostro linguaggio, nella pubblicità, nelle parole e nei segni della politica, nelle parabole della religione, presente ogni volta che un significante allude a qualcosa che va al di là della sua pura forma esteriore. E di simbolo parliamo riferendoci ad una usanza seguita nell’antica Grecia, quando due persone nel separarsi spezzavano un oggetto, spesso un bastoncino di legno, e ciascuna tratteneva la parte dell’oggetto diviso (il riferimento è al ramoscello d’ulivo). Una consuetudine per riconoscersi anche a distanza di tempo, per ripristinare un legame che si era interrotto. Le due parti combaciavano traducendo visibilmente l’esigenza, il desiderio di ripristinare l’unità originaria”.

Il professor Pasquale Zibella in un’ampia panoramica ha spiazzato anche tra i valori di antiche simbologie locali pervenute dal passato come templi, cattedrali sculture e pitture, canti, poemi, riti sacri usanze come lo scambio di un ramoscello di ulivo. “La manifestazione più alta di ogni religione e dottrina, – è stato ancora detto – come anche dell’eredità lasciataci da un sapiente, risiede nella sua simbologia, poiché all’immagine allegorica e metaforica vengono affidate le verità più incomunicabili. Il legame profondo che viene ad instaurarsi tra significato e significante per mezzo del simbolo è come un filo d’oro che unisce la nostra realtà a quella iperuranica, il tempo all’eternità”.

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