Difensore Civico, la Regione diffida il sindaco Cennami

di Redazione

Achille CennamiMONDRAGONE. Il Difensore Civico della Regione Campania, Vincenzo Lucariello, ha diffidato il sindaco di Mondragone, Achille Cennami, a provvedere alla nomina del Difensore Civico comunale entro 45 giorni dalla comunicazione, giunta il 15 aprile scorso.

In caso contrario, si provvederà alla nomina di un commissario ad acta affinché adotti gli atti consequenziali. La vicenda nasce dalla denuncia inviata a Lucariello dal gruppo consiliare di Forza Italia che riteneva obbligatoria la nomina del Difensore civico sia perché prevista dallo statuto comunale vigente sia per assicurare ai cittadini la possibilità di segnalare abusi, disfunzioni e carenze nella macchina amministrativa. Una figura istituzionale che, però, finora l’amministrazione Cennami non aveva nominato, nonostante le ripetute richieste giunte dall’opposizione.

“Questa diffida è l’ulteriore prova del giudizio negativo che rivolgiamo a chi ci amministra: la Città di Mondragone non merita chi brancola nel buio”, commenta il capogruppo di Fi-Pdl Giovanni Schiappa. “Infatti, – continua Schiappa -dopo essere stati richiamati appena una settimana fa per aver cercato di approvare il bilancio dell’Ente senza neanche discutere alcune proposte giunte dai banchi della minoranza consiliare, il Sindaco Cennami ed il Presidente Petrella sono stati rimproverati ufficialmente per la vicenda del Difensore Civico che, volutamente, facevano finta di dimenticare, forse perché tale figura che opera in difesa dei cittadini potrebbe dare fastidio alle scelte politiche intraprese chissà per quali motivazioni, come ad esempio la rescissione fortemente inseguita del contratto di gestione dell’acqua per cui, ogni giorno, è possibile assistere ad una vera e propria processione di incolpevoli cittadini che, trovando chiusi gli uffici di via Fiumara, raggiungono gli uffici comunali di viale Margherita e, pur riscontrando disponibilità da parte dei dipendenti dell’Ente, sono costretti ad andare via senza una benché minima risposta circa il come, quando e perché bisogna continuare a pagare comunque le bollette anche senza avere più un servizio così prezioso.

E mentre gli Assessori – conclude Schiappa – sonnecchiano sull’argomento chissà per quale ragione, che diversi concittadini hanno perso il proprio posto di lavoro ed altri lo stanno rischiando seriamente di perdere, il Sindaco promette che a brevissimo sarà tutto risolto, ignorando forse che il Tribunale ha rinviato al 2010 l’udienza relativa al giudizio fra il Comune e la Mondragone Acque…evidentemente queste sono le promesse elettorali di questa Amministrazione”.

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