Tagli scuola, Tartaglione a sostegno sindacati

di Redazione

Tartaglione MARCIANISE. “Con i tagli alla scuola italiana il governo compie un’opera di destrutturazione del sistema scolastico pubblico, minandone profondamente la capacità di offerta formativa”. A parlare è Alessandro Tartaglione, assessore uscente e responsabile del Dipartimento Scuola del Partito Democratico di Marcianise.

“Il Ministro Gelmini ha annunciato tagli di risorse e personale: 2 mld di euro in meno quest’anno, 8 in tre anni e 42.100 docenti e 15.300 Ata già mandati a casa”.
“Il Partito Democratico – continua Tartaglione – è vicino ai sindacati che in questo momento stanno protestando anche duramente avendo appreso che i bilanci delle scuole autonome sono stati ulteriormente ridotti con l’azzeramento dei fondi per il funzionamento quotidiano delle scuole. Conosco le problematiche scolastiche per essermene occupato negli ultimi anni da assessore. Mi sento vicino ai disagi che quotidianamente devono sopportare i dirigenti scolastici costretti a fare a meno oltre che della carta per le fotocopie, dei piani di offerta formativa, dei corsi di recupero per i debiti scolastici degli studenti, del pagamento alle ditte delle pulizie e della formazione del personale”.
Proprio per venire in contro alle esigenze della scuola, il Partito democratico ha lanciato nelle scorse settimane una petizione popolare per “una scuola pubblica, di qualità, più autonoma e radicata nel territorio. Una scuola che valorizzi il merito e non lasci indietro nessuno, capace di educare al rispetto e alla responsabilità e di rendere effettivo il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito per tutti e per ciascuno. Una scuola più sicura e qualificata per allievi, insegnanti, dirigenti e personale ATA, con adeguate risorse finanziarie e di personale, con la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e con interventi per la sicurezza, la funzionalità e il decoro delle strutture scolastiche.
Per i democratici sono cinque le emergenze della scuola italiana: soddisfare tutte le richieste delle famiglie sul tempo scuola alla primaria (30 e 40′ ore settimanali); assegnare risorse adeguate alle scuole per il loro funzionamento; bloccare l’espulsione di 87 mila insegnanti e 44 mila Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari); attuare il Piano straordinario nazionale per la messa a norma degli edifici scolastici e evitare la chiusura delle piccole scuole.

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