Terremoto, 290 morti. Aperta inchiesta su costruzioni crollate

di Redazione

Il premier Berlusconi conforta i parenti delle vittimeL’AQUILA. Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del terremoto dopo le esequie celebrate stamani. In via XX settembre, a L’Aquila, un altro corpo è stato estratto dalle macerie, facendo salire il numero di morti a 290.

Anche la terra non dà tregua, continua a tremare: alle 21.38 di giovedì c’è stata una scossa di 4,9 gradi Richter, cui sono seguite altre scosse venerdì poco prima delle 5.30 (magnitudo 3,7), alle 8.41 (3) e alle 13.53 (3,1). Il governo, nel pomeriggio, ha aggiornato le cifre sulla situazione degli sfollati: sono quasi 39.500, di cui 24.138 sono nelle tende, 15.350 sulla costa in 139 hotel e in 1.680 abitazioni private.

Silvio Berlusconi garantisce che queste persone avranno al più presto sistemazioni più confortevoli, mettendo a disposizione anche le sue proprietà: “Già molte persone hanno offerto le proprie case per aiutare gli sfollati del terremoto, e anche io farò quello che potrò offrendo delle mie case. Il governo farà di tutto per allocare in situazioni degne le persone senza tenerle in tende o costruendo baraccopoli o roulotte che sono cose precarie e drammatiche per i cittadini, i giovani e gli anziani. Le sistemazioni in albergo che stiamo organizzando sono una sistemazione degna, niente a che vedere con le tende”.

Berlusconi:
“Non dimenticheremo, l’ho promesso sulle bare”

E ritorna a parlare della ricostruzione: “Tutte le case distrutte saranno ricostruite, secondo i criteri antisimici. Quelle case che sono venute giù – sottolinea – anche quelle non antiche, erano costruite senza criteri antisismici. Anche le case costruite negli anni ‘70 e ’80 sono venute giù erano fatte con cementi che non si usano più, con ferri che non si usano più, senza meccanismi di aderenza e legate alle tecnologie di allora”.

Sulle “New Town” (le nuove città da realizzare accanto alle vecchie) il presidente del Consiglio assicura che non si tratterà dei ghetti ma saranno costruite “con un linguaggio architettonico locale, sul modello di Milano2 e Milano3”. Un gruppo di esperti russi sarà in Italia domenica 12 aprile per valutare la stabilità degli edifici nelle zone colpite dal terremoto: sarà il primo aiuto dall’estero accettato dopo il sisma.

Intanto, Repubblica annuncia che la Procura generale dell’Aquila ha deciso di aprire un’inchiesta sui materiali e sui metodi di costruzione usati per diversi edifici del capoluogo abruzzese, in particolare sul cemento impastato con sabbia marina, tra l’altro oggetto di un’inchiesta dello stesso quotidiano. “Dobbiamo dare una risposta immediata alle vittime e ai loro parenti”, spiega il procuratore Alfredo Rossini al giornalista Giuseppe Caporale che, fin dal giorno dopo il sisma, ha aperto un’inchiesta per disastro e omicidio colposi, finora contro ignoti ma che presto potrebbero avere dei nomi. La casa dello Studente, il Tribunale e l’Ospedale San Salvatore sono solo alcuni degli edifici che verranno sottoposti ad attenta verifica per capire come possano aver offerto così poca resistenza.

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