21 aprile 1960, Brasilia diventa capitale

di Redazione

Brasilia, cattedraleAccadde Oggi. Ci vogliono quattro anni per costruire Brasilia, che il 21 aprile del 1960 diventa capitale del Brasile, sostituendosi a Rio de Janeiro.

La città si trova su di un altopiano, il Planato Central a 1000 metri sul livello del mare. Rappresenta una di quelle “scommesse” che spesso gli uomini si impongono, basti considerare solo il fatto che dista ben 930 chilometri dalla vecchia capitale di Rio, per dare risalto a questa impresa.

La sua costruzione avviene per ordine del presidente Juscelino Kubitschek, che attua un articolo della costituzione brasiliana, che impone il trasferimento della capitale da Rio. Ideata sulle teorie di Le Corbusier, vede tra gli attuatori del piano urbanistico Lucio Costa, mentre architetto direttore dei lavori è Oscar Niemeyer, mentre designer sarà Roberto Burle Marx.

La necessità fondamentale era quella di avere in posizione centrale una grande città-capitale, capace di integrare al meglio la presenza di uno stato di vastità notevole. Probabilmente anche l’ispirazione di Giovanni Bosco, sacerdote italiano dei Salesiani, farà da motore propulsore alla costruzione di questa “meraviglia”. Di certo,questa città nasce già con un piano urbanistico strutturato, vengono infatti ben individuate le zone residenziali, quelle commerciali, gli ospedali, le banche, le scuole, gli impianti sportivi. Si definiscono altezze dei palazzi, impatti industriali, alla base il semplice segno di una croce che è l’asse fondamentale di questa città, anche se poi la previsione di un lago artificiale la trasforma in una sorta di aeroplano.

Non sono mancate critiche a questa impresa ciclopica, come la scarsa attenzione per il traffico pedonale o la delocalizzazione dei quartieri poveri, troppo lontani dal centro e che sono contenitori molto più abitati dello stesso centro cittadino.

Brasilia rappresenta oggi un eterno cantiere aperto dove si sta cercando di portare ovunque la metropolitana e dove si deve necessariamente porre mano proprio alle periferie, nelle quali sono arrivati tantissimi abitanti in più rispetto agli studi preventivi, tutta povera gente proveniente dal cuore di questa nazione in grande crescita.

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